Emile Gallé, artista e artigiano: natura e utopia sociale

Tra i maestri dell’Art Nouveau, il grande “scultore del vetro” Emile Gallé è in questi anni al centro di iniziative relative all’arte, al design e alla gourmandise.

All’artista francese è stata recentemente dedicata la mostra Emile Gallé (1846-1904): la natura ed il simbolismo, le influenze del Giappone, presso il Museo Regionale Georges de la Tour a Vic su Seille (Lorena) ed oggi è in corso in Svizzera la mostra itinerante del nipote Jean Prouvé, architetto, ingegnere e designer, figlio dell’artista e collaboratore Victor.

Nel pensiero di Gallé, amante della natura e dell’oriente, la bellezza è nella verità e la verità è nella natura stessa: l’arte non è disgiunta dalla vita e quindi dal piacere del lavoro e dalla partecipazione politica e sociale.
Figlio di un vetraio, il maestro francese studia botanica, chimica e filosofia; frequenta i musei di Parigi e a Londra quello di South Kensington e Kew Gardens, viaggia in Svizzera e in Italia, trovando ispirazione nell’osservazione meticolosa di piante, insetti, minerali, tanto quanto nei reperti dell’oreficeria e della vetreria antica, del medioevo, dell’arte islamica, del rococò. L’apporto forse più significativo alla sua formazione proviene dall’incontro con il Giappone e dalla collaborazione con uno dei suoi allievi, Tokouso Takashima. Sui suoi vasi iniziano ad apparire citazioni letterarie (Shakespeare, Baudelaire, ecc.), come nello stile della pittura taoista. Riconoscendo il principio dell’unità delle arti, l’infaticabile artefice inizia, con Victor Prouvé, a produrre anche i mobili in legno che faranno scuola al giovane Jean.


I suoi atelier impiegavano circa trecento persone e le realizzazioni erano sempre di altissima qualità, poiché, come l’utopista Wiliam Morris, il maestro francese praticava il principio sociale secondo cui l’arte risulta dal piacere del lavoro artigianale e dal benessere dei lavoratori. Nel 1901 Gallé fonda la Scuola di Nancy (Alliance Provinciale des Industries d’Art) con lo scopo di promuovere l’artigianato artistico nella regione e organizza scuole serali per gli operai (Université populaire de Nancy).
Già arruolatosi nella fanteria contro l’annessione dell’Alsazia-Lorena (1870), l’artista diviene attivista della Lega per la Difesa dei Diritti del’Uomo, appoggia la causa di Dreyfus, degli ebrei rumeni, dei cattolici irlandesi e denuncia il genocidio degli Armeni.
L’imitazione dell’operare di una natura in cui il divino é in abscondito, il grande amore per l’umanità e per l’arte dell’uomo di ogni tempo e luogo, conduce alla creazione collettiva di splendide opere uniche realizzate con grande perizia tecnico-scientifica dai laboratori Gallé, ricche di testimonianze umane e declinate sempre in forme differenti, così come accade nella fenomenologia delle manifestazioni naturali. In questo milieu culturale e imprenditoriale si sono formati talenti come quello di Jean Prouvé, oggi riconosciuto a sua volta maestro del design contemporaneo ormai proiettato nell’epoca del Bauhaus.

Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico
Galleria dell’Accademia
via Canavée 5, Mendrisio, Svizzera
18 febbraio 2010 – 16 aprile 2010
mar – dom, 13.00-18.00
ingresso libero
tel. +41 58 666 58 69
www.usi.ch
amanda.prada@usi.ch

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