I colori del Guariento alla corte dei Carraresi

Ridolfo di Arpo Guariento - L'Armata celeste
L'Armata celeste, Ridolfo di Arpo Guariento

Dalla prossima primavera la città di Padova schiera per la prima volta a Palazzo del Monte di Pietà una raccolta delle opere cortesi del più elegante dei suoi pittori, Ridolfo di Arpo Guariento, per celebrare il proprio secolo d’oro: il Trecento medievale e umanistico.
Il percorso espositivo della mostra ‘Guariento e la Padova Carrarese’ comprende dieci eventi che presentano la vita e la cultura del tempo (la scultura, la numismatica, l’oreficeria, la cartografia, la musica, i codici, le scienze ecc.) allestiti in diverse sedi espositive, tra cui i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà, cui si aggiungono gli edifici storici della Signoria come il Palazzo della Ragione e il Duomo.
Nel periodo della dominazione dei Da Carrara (1318-1405), nel centro patavino vigeva un vivace clima culturale, dovuto alla presenza dell’università, cui contribuirono intellettuali al pari di Pietro d’Abano, Petrarca e Albertino Mussato.
L’eredità della pittura del grande Giotto, attivo nella città ad inizio secolo, sarà raccolta, tra gli altri, proprio dal Guariento, da Giusto de’Menabuoi e da Altichiero da Zevio.
Il Guariento, tra i primi e più raffinati interpreti del Gotico Internazionale, viene scelto dai Da Carrara come pittore di corte: entro il periodo della sua attività a noi noto (1338-1370) l’artista intraprende la decorazione delle loro tombe e della cappella privata nella loro Reggia, esaltando le gesta della Signoria trasposte in episodi della storia classica (la Sala degli Uomini Illustri, finita da Ottaviano da Brescia).
Dipinge poi i Pianeti sullo zoccolo dell’abside degli Eremitani partecipando della cultura astronomica e astrologica dal tempo, di cui era ambasciatore Giovanni Dondi dell’Orologio, inventore dell’Astrario, uno strumento che leggeva il movimento dei corpi celesti. L’opera più famosa dell’artista piovese resta però il leggiadro ciclo degli Angeli, dipinto su tavole lignee per la Reggia dei Carraresi, famoso per la perfezione nello stile e nella composizione dell’immagine. Ogni figura appare flessuosa e perfettamente bilanciata nel sottile movimento lineare impreziosito con ricche e delicate gamme cromatiche, esaltate dai dettagli in oro zecchino applicati sul fondo nero. I volti conservano la fissità bizantina e la levità nell’espressione cortese nella pesa delle anime così come nel controllo i demoni con la lancia, tuttavia qualche androgino celeste inizia ora a rivolgersi al fruitore con un espressione nuova, rivolta all’uomo e alla realtà oltre la sacra rappresentazione.

Guariento e la Padova carrarese
Padova, Palazzo del Monte di Pietà,
Civici Musei agli Eremitani,
Palazzo Zuckermann, Museo Diocesano
Casa del Petrarca ad Arquà Petrarca
16 aprile – 31 luglio 2011
lun-ven 8.45 -13.00 mar e gio anche 15.00 – 17.00
tel+39 (0)49 8205572  fax +39 (0)49 820539
comunicazione@fondazionecariparo.it

 
 
 

 

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