
Venezia in questi giorni lavora febbrilmente alle vernici della 54. Esposizione Internazionale d’Arte. Ai 28 padiglioni “storici” dei Giardini, utilizzati da 30 paesi titolari se ne aggiungono altri 59, per un totale di 87, distribuiti tra l’arsenale e il centro storico, dodici in più della passata edizione.
Per la prima volta si presentano alla Biennale Andorra, Arabia Saudita, Repubblica Popolare del Bangladesh, Haiti, e ritornano in mostra: India, Repubblica Democratica del Congo, Iraq, Repubblica dello Zimbabwe, Sudafrica, Costa Rica e Cuba.
La curatrice svizzera Bice Curiger ha scelto per questa mostre il titolo ILLUMInations, in omaggio alla vocazione internazionale della mostra, ma pensando anche ad Arthur Rimbaud, Walter Benjamin, al sufismo persiano e ai diritti umani propugnati dall’Illuminismo. Infatti anche questa mostra è alquanto composita, “frammentaria”, “transitoria”, nelle parole della storica, tuttavia volta alla ricerca di elementi d’unione nella precarietà del mondo dell’arte odierno.
Tra gli artisti in esposizione è annoverato (ai Giardini) anche Jacopo Tintoretto: un’operazione, quella dell’accostare opere d’arte antica e moderna a quadri contemporanei, cui la storica elvetica non è nuova. I risultati saranno tutti da vedere, certo è che l’operazione di restauro ed esposizione in un contesto contemporaneo del gruppo di dipinti, provenienti dalla basilica di San Giorgio e dalla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, è già di per sé vincente per l’amore che il grande pubblico di solito riserva alla rivisitazione dei dipinti storici esposti nei contenitori dell’arte e dei media contemporanei. La Curiger ha incaricato inoltre quattro artisti (Monika Sosnowska, Franz West, Song Dong e Oscar Tuazon) di costruire para-padiglioni che ospiteranno le opere di alcuni partecipanti.
Tra i nomi di cui si fregiano le varie sezioni della Mostra figura quello dello scultore anglo-indiano Anish Kapoor, presente proprio all’interno della palladiana San Giorgio con una delle sue opere più ineffabili; James Turrel, ancora uno “scultore” di spazi di luce; l’immancabile goliarda Cattelan con i suoi piccioni impagliati (gia visti all’Arsenale) incombenti sulle opere in esposizione e quindi grandi nomi come Pablo Echaurren, Gillo Dorfles, Michelangelo Pistoletto, Getulio Alviani, Cindy Sherman, Sigmar Polke, Franz West, e molti altri divi e artisti noti e meno noti da scoprire visitando le innumerevoli sedi espositive sorte in ogni dove nella città lagunare e anche nelle altre.
Infatti, com’è noto, il critico Vittorio Sgarbi, incaricato della curatela del Padiglione Italia all’Arsenale, per contro, ha identificato un gruppo di intellettuali per la scelta delle opere e ha allargato il padiglione oltre i confini territoriali della città e dello stato.
Al via, dunque, con il pubblico delle vernici, alla scoperta delle opere d’arte proposte come “veicoli visivi d’energia” dalla 54. Biennale.
Venezia, Giardini e Arsenale
4 giugno – 27 novembre 2011
orario: 10.00 – 18.00; chiuso il lunedì (tranne il 6 giugno e il 21 novembre)
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