Granze (PD) – Scoperti nuovi affreschi di Giovanni Biasin a Ca’ Conti- parte I

Villa Rusconi Camerini
Villa Rusconi Camerini, G. Biasin, Sala della Loggia, foto Octavian Micleusanu

Inedite e  parzialmente visibili al pubblico dal 10 maggio 2014 le decorazioni che rivestono gli interni della cinquecentesca villa già appartenuta alla famiglia Conti, poi Camerini e oggi Rusconi Camerini alle Granze di Vescovana. La scoperta sarà pubblicata e documentata all’interno del libro di Roberta Reali “Giovanni e Vittorio Biasin. I taccuini”, in via di pubblicazione presso i tipi dell’Accademia dei Concordi Editore di Rovigo.L’autrice del volume presenta la seguente descrizione:

“Sorta sull’area di un’antica proprietà benedettina, la villa, edificata nel 1580 dalla famiglia Conti, è dotata di un salone sontuosamente decorato con scene agresti alla fine del XVII sec e di un’altra sala settecentesca, i cui dipinti testimoniano le visite pastorali dei cardinali Gregorio Barbarigo (santo) e Carlo della Torre Rezzonico (papa), a testimonianza del loro passaggio («1689», «1696» e «1748»).

Villa Rusconi Camerini, Salone da ballo
G. Biasin, Pannello in broccato di seta trompe-l’oeil, Salone da Ballo, Villa Rusconi Camerini

Acquisito nel 1832 da Cristoforo Camerini (1784-1858), l’intero complesso architettonico di Ca’ Conti, già casino di caccia, fu ristrutturato e trasformato in azienda agricola; quindi passò in eredità al conte Francesco (1829-1892) e poi al nipote Francesco Ettore (1866-1902), insignito nel 1896 del titolo ducale e poi della Gran Croce dell’Ordine del Santo Sepolcro. Esistono diverse tracce dei rapporti di Giovanni e Vittorio Biasin con la seconda generazione dei Camerini di Rovigo – che partecipò al Risorgimento d’Italia- e, in particolare, la citazione nell’ Album F di Giovanni. L’attribuzione, infatti, emerge dallo studio dei disegni contenuti nei dieci taccuini d’artista di Giovanni e Vittorio Biasin, proprietà degli eredi Stocco, oltre che dall’analisi stilistica  dei dipinti, risalenti all’ultimo quarto del secolo XIX.

Villa Rusconi Camerini,  Sala
Villa Rusconi Camerini, Sala delle Vedute, G. Biasin, Dettaglio con palazzo orientale, foto Emilia Rusconi

L’ampia loggia, aperta sul giardino romantico, è dotata di colonne d’ordine gigante. La sala è interamente dipinta in stile neosettecentesco: il soffitto è suddiviso in grandi crociere con cupolino centrale, i cui costoloni bianchi e oro incorniciano vetrate fittizie su cui si stagliano mensole trompe-l’oeil con vasi fioriti. Sulle pareti laterali, entro un’illusionistica impaginazione architettonica dal fondo dorato sono inserite coppie di pannelli ovali con trionfi di caccia dipinti a grisaglia dotati di sovrapporta recanti medaglioni a monocromo blu, con allegorie della Poesia e della Pittura, coronate da aquile araldiche. Nell’ordine superiore corre una balaustra dipinta oltre la quale si apre una serie di finestre rettangolari.

Villa Rusconi Camerini, Sala delle Vedute, G. Biasin, Dettaglio con palazzo orientale, foto Emilia Rusconi
Villa Rusconi Camerini, Sala delle Vedute, G. Biasin, Dettaglio con borgo di campagna, foto Octavian Micleusanu.

Sulla parete settentrionale finti pannelli dorati introducono al salone centrale, datato sul pavimento alla veneziana «MDLXXX» e affrescato con originali dipinti di soggetto agreste alla fine del XVII sec. A oriente si apre l’infilata di stanze ottocentesche dipinte a tempera, in stile eclettico, che conduce al Salone da Ballo, dotato di parquet viennese e, alle pareti, di pannelli dorati realizzati a imitazione del broccato di seta; cornici neorococò e bouquet floreali compaiono sul fregio e sui travi dipinti da cui pendono tre grandi lampadari di Murano.

Villa Rusconi Camerini, Salotto rosso
Villa Rusconi Camerini, Salotto rosso, G. Biasin, Particolare con paesaggetto, foto Paola Petrosino

La Sala rosa presenta un soffitto in stile neorococò che include otto paesaggetti ovali. Segue la Sala delle vedute, integramente dipinta con un volo di rondini nel cielo e, alle pareti, ariosi paesaggi in cui sono inseriti brani architettonici con ville, tempietti, castelli e regge. L’introduzione di una balaustra perimetrale nel registro inferiore può far pensare ai Paesaggi con rovine dipinti dal maestro del Biasin, Francesco Bagnara nel salone di villa Bissari-Biego a Costabissara (VI) tra il quarto e il quinto decennio.

Villa Rusconi Camerini, G. Biasin, Sala degli arabeschi
Villa Rusconi Camerini, G. Biasin, Sala degli arabeschi, foto Emilia Rusconi

Il vestibolo di raccordo, la cui pavimentazione reca un cane da guardia realizzato a mosaico, è pitturato a guisa di una casupola di legno col tetto di paglia; esso introduce al Salotto rosso, le cui pareti oggi sono state ridipinte, ma il cui soffitto conserva quattro paesaggi racchiusi entro i profili curvilinei di una trabeazione in stile neorococò. La successiva Sala degli Arabeschi reca un soffitto blu lapislazzulo, filigranato d’oro e contornato da boiserie trompe-l’oeil.  In origine recava alle pareti sottili colonnine, di cui è dotata ancor oggi la Sala Moresca, il cui plafond, dal fondo blu Cina ageminato, nell’intenzione del Biasin, così come nei fatti, imita il «broccato d’argento» delle stoffe orientali. Tra le due, la Sala della musica reca l’Allegoria dell’arte al centro del soffitto neorococò, contornata da quattro ovati angolari raffiguranti le Stagioni. Fin qui la parte visibile al pubblico.” – continua

Roberta Reali

 

Villa Ca’ Conti
via Ca’ Conti 14 35040 – Granze (PD)
opening: 10 maggio 2014; da metà maggio a fine settembre sabato e domenica su prenotazione, previo accordi anche durante la settimana
orari : sab-dom 10,30-12,30 e 15,00-17,00
tel. 39 389 2370310
http://www.villacaconti.it
info@villacaconti.it

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