
Nel week-end del 20 e 21 novembre si è inaugurata a Firenze l’edizione zero de L’Arte dello Schermo. Un incontro e crocevia di immagini e pensieri legati alla videoarte.
L’idea è stata quella di raccogliere materiali video internazionali e mostrarli pubblicamente su di un grande schermo, oltre al prevedere installazioni video site-specific in spazi satellitari. La necessità era quella di aprire nuovi contesti di diffusione per la videoarte, una disciplina ormai conosciuta e affermata, ma sempre un po’ di nicchia tra il pubblico che la segue. L’iniziativa fortemente voluta e progettata dal collettivo di artisti indipendenti IlGattaRossa ha aperto gli spazi degli atelier e dei laboratori dell‘Oltrarno dove loro lavorano -in via dei Serragli 75c – trasformandoli in un luogo di visioni e scambi con quotidiane sessioni di 4 ore divise in 2 tempi, pomeridiana e serale. Nonostante il freddo, la pioggia e un’intensa programmazione culturale che in città era in corso proprio durante quel fine settimana, l’evento è stato affollato e generoso negli scambi e nella curiosità dimostrata dal pubblico.
Questi i nomi degli artisti che hanno partecipato a L’Arte dello Schermo con una o più opere video: Asimodt, Pascal Ancel Bartholdi, Paolo Bandinu, Lucia Barbagallo, Elena Bellantoni, Richard Bolhuis, Matthieu Cherubini/Alessandro Ratoci, Francesco Ciavaglioli, Leone Contini Bonaccossi, Alessandra D’Innella, Gabriele Germano Gaburro, Alberto Gori, Giulio Interlandi, Rupert Raeger, Nicola Leone, Lele Marcojanni, Livia Marques, Mara Mattuschka, Luca Mauceri, Roberto Mezzano, Garvin Nolte, Ogino Knauss, Caterina Pecchioli, Yuri Pirondi, Mili Pradhan, Jacopo Rachlik, Titta Raccagni, Simone Scarpello, Arpan Thapa, Ines Von Bonhorst, C999
Incontramo ora direttamente il collettivo Il GattaRossa con una breve intervista
Come è nata l’iniziativa L’Arte dello Schermo e perché?
Abbiamo iniziato a discutere della possibilità di realizzare un evento di video-arte a Firenze circa 7-8 mesi fa. Se ne parlava con alcuni artisti con cui abbiamo collaborato qui a Firenze. Esattamente non sappiamo quale sia stata la scintilla che poi ha reso l’evento realtà. Il GattaRossa è un collettivo artistico fatto da personalità indipendenti, ciò significa che di solito quando realizziamo qualcosa accade quasi per caso, è un combinarsi di pezzi che magicamente, a un certo punto, s’incastrano a perfezione. Credo che questa iniziativa, come altri appuntamenti, nasca dall’esigenza di smuovere un po’ le acque placide in cui a volte ristagna la scena artistica di Firenze: abbiamo imparato che solo attraverso l’essere attivi si può movimentare una situazione tendente alla decadenza, perciò abbiamo deciso di metterci in gioco. Adesso siamo ancora in fase di sperimentazione, ma i primi risultati si cominciano a vedere. Questo ci fa ben sperare.

Siete contenti di come si è svolto l’evento, due giorni aperti al pubblico?
Sia in Italia che all’estero si può constatare che gli eventi di video-arte non sono poi così frequentati, a parte qualche eccezione. Sembra quasi che si tratti di un linguaggio di nicchia, colto, sarebbe invece interessante poterlo intendere come qualcosa di più accessibile. Vorremmo creare un interesse che non sia solo quello degli addetti ai lavori.
La risposta del pubblico è stata decisamente positiva, tenendo conto che la due giorni si è svolta in contemporanea a Lo schermo dell’arte. Inoltre la notizia ha avuto una risonanza mediatica, forse anche grazie al fatto che durante l’opening della mostra Visio a palazzo Strozzi – organizzata da Lo schermo dell’arte in collaborazione con la Strozzina – abbiamo realizzato una performance “pirata”, e così il progetto si è espanso al di là dello spazio in cui lavoriamo. Credo ci sia curiosità.
Potreste raccontarci la storia (in breve) del collettivo IlGattaRossa?
Il GattaRossa ha iniziato a prender forma nell’inverno 2013, durante alcune fredde sere. C’era qualcosa nell’aria da tempo, un certo modo di intendere l’arte e il fare artistico, condiviso da persone legate negli anni da profonda amicizia ed esperienze condivise o disperse.
Era forte il desiderio di esprimere il nostro sentire in luoghi non strettamente preposti all’esposizione e al consumo di arte; impellente la necessità di liberare energie – spesso nostro malgrado represse – senza dover passare dai consueti canali istituzionali.
… L’8 Febbraio 2013, in una casa-torre di Firenze in Piazza della Passera, è nato IlGattaRossa … L’apparente confusione lessicale presente nel nome rende conto del momento in cui viviamo, di identità mutevoli che desiderano trascendere ruoli e categorizzazioni – da alcuni presentate come eterne e immutabili – ma che vengono inevitabilmente divorate e trasmutate dallo scorrere del tempo. Inoltre il nome permette un ottimo posizionamento nei motori di ricerca, senza troppo sforzo. La pigrizia è in fondo una caratteristica fondamentale dei felini.
IlGattaRossa nasce con una natura nomade, e forse non è un caso che il primo evento organizzato dal collettivo prevedesse – oltre alle installazioni video e all’immancabile bandiera – la presenza di una banda musicale di zingari. Altre identità e esperienze si sono aggiunte, col tempo, alle quattro originarie.
Da allora abbiamo avuto modo di realizzare eventi in vari luoghi in Italia, ma principalmente nella città di Firenze, che in un certo senso viviamo – in quanto gatti – come il nostro territorio. Il caso e la necessità hanno poi voluto che IlGattaRossa trovasse degna tana presso via dei Serragli. Il resto è storie.

E lo spazio in Oltrarno che vi ospita come e’ nato? E’ possibile venire a trovarvi?
Grazie a Jacopo Rachlick. E’ lui che ci ospita. Anche Jacopo è un’ artista, gli abbiamo proposto il nostro progetto, ed è piaciuto. Jacopo adesso è anche lui parte del progetto IlGattarossa. So che ci vede delle potenzialità, e quindi – un po’ come facevano un tempo i mecenati – – ha accettato di farci lavorare nel suo spazio. Per venire a trovarci non c’è problema: cerchiamo di essere accoglienti, ma chiediamo il massimo rispetto per chi lavora e per chi vive attivamente il progetto. Tentiamo di mantenere un’armonia, una condizione necessaria per la creazione. E non è facile.
E il futuro? Immagini e desideri.
Il futuro? Non so, abbiamo in cantiere molte cose. Per quanto riguarda L’Arte dello Schermo come abbiamo già detto nel comunicato stampa ci auguriamo che il progetto cresca, l’obbiettivo sarebbe quello di creare un festival di video-arte indipendente che coinvolgesse artisti da tutto il mondo, e in luoghi della città via via da scoprire. Dovrebbe essere un appuntamento a cadenza annuale.
Il 17 dicembre (2015 ndr) , invece, nei laboratori d’Oltrarno (in Sdrucciolo dei Pitti 5), sarà presentato il promo di un progetto in via di definizione: Trittico. Una riflessione sul Ritratto, una mostra-intervento di disegno, grafica e pittura di tre artisti del collettivo IlGattaRossa presso un laboratorio artigiano, ora in fase di riorganizzazione… per il resto siamo gatti, abbiamo le caratteristiche dei felini, si guarda un po’ che aria tira…
Livia Marques
www.gnomix.net
Trittico. Una riflessione sul Ritratto
Inaugurazione 17 dicembre 2015 ore 18
19, 20 concerto per Viola e Pedale di Erika Giansanti
Sdrucciolo dei Pitti 5, Santo Spirito, Firenze
18-20 dicembre 2015 ore 16-18.00
Entrata gratuita su appuntamento
+39 055 0122381
+39 328 805 9135
+39 392 265 0595
www.ilgattarossa.org
info@ilgattarossa.org
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