
Fino al 5 giugno sarà possibile visitare gratuitamente negli storici palazzi Roncale e Roverella di Rovigo l’esposizione Al primo sguardo, che conta circa duecento opere appartenenti alla Fondazione Cariparo, che è anche proprietaria del Roncale. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e la sua Pinacoteca, quest’ultima parzialmente fruibile tra le mura rinascimentali di fabbrica ferrarese del palazzo Roverella. Qui ha sede anche l’evento centrale della mostra, ovvero la presentazione al pubblico dell’inedita Collezione Centanini, recentemente pervenuta alla stessa Fondazione.
L’avvocato Pietro Centanini, già dirigente dell’ufficio legale della Cassa di Risparmio, ha infatti donato alla Fondazione la propria raccolta d’arte affinché rimanga integra e possa così “essere goduta dalla collettività come sviluppo di cultura sociale”. Infatti, secondo Centanini, così si realizza “Il fine ultimo del ‘vero’ collezionismo, quale veicolo di cultura sociale”. A questo scopo egli ha disposto che fosse realizzato un catalogo scientifico della collezione a cura di studiose di fama acclarata quali Carla Chiara Frigo, Caterina Virdis Limentani e Maddalena Bellavitis, curato nella grafica da Sandra Varagnolo, entro il quale figura anche una testimonianza del donatore, scritta di proprio pugno.
La raccolta d’arte si sviluppa intorno a una porzione originale dell’eterogeneo patrimonio sei-ottocentesco proveniente dalla casa veneziana del colto bisnonno dell’avvocato, dove erano ubicate, tra le altre opere, sia l’ignoto Giuseppe venduto dai fratelli che la natura morta di Jakob Bogdany, tanto una classica composizione floreale della rodigina Elisabetta Marchioni, quanto una serie di Battaglie, sia la Veduta di Venezia (cerchia dei Canella) che la scenografica Inquisizione di Giulio Carlini e una testina di vecchia del veneziano Luigi Nono. Al 1923 risale il Ritratto della signorina Giulia Centanini di Umberto Zini, donna altera, colta in un interno domestico, intimo, lo sguardo venato d’un’ombra di malinconia.

Educato al bello nell’ambito familiare, il gusto di Pietro Centanini si dirige sicuro verso l’arte moderna, in continuità con le scelte della casa e, tuttavia, il giovane si volge anche alla contemporaneità, grazie alla frequentazione dei luoghi più prestigiosi del mercato italiano, quali la Società di Belle Arti di Giuliano Matteucci , la Bottegantica di Franco ed Enrico Savoia per l’Ottocento e la Galleria d’Arte Contini per il Novecento.Inizialmente le acquisizioni si rivolgono a tradizionalisti veneti (ma anche partenopei, in omaggio alla moglie) quali Novati, Dinon e Breddo, quindi Centanini acquisisce la Madonna del Guercino, il Ragazzo del Maggiotto e poi crea il nucleo ottocentesco della collezione attorno ai quadri di gusto macchiaiolo e verista, raffiguranti scene di vita quotidiana, con i Palizzi, De Nittis, Fattori, Milesi, Ciardi, Lega e Signorini; l’impressionismo è rappresentato da Zandomeneghi, Utrillo e Boldini, quest’ultimo con le Gondole a Venezia.

La città lagunare è uno dei soggetti favoriti dal Centanini, dalla tela di Carrà a quelle di Italico Brass e Giacomo Guardi.
De Pisis, De Chirico, Soffici, Sironi, Guidi, Chagall formano il prestigioso nucleo avanguardistico novecentesco della quadreria, cui sono di complemento le opere di Ghiglia, Music, Rosai, Guttuso (il suo Donne e banco di frutta, del 1974 annuncia, entro l’anno, la celeberrima Vucciria, di poco posteriore). Tra le più recenti acquisizioni, il fulgido Doppio Ritratto Centanini, realizzato nel 2002 da Galeazzo Viganò, opera ricca di raffinati elementi simbolici, in cui è raffigurata (post mortem) l’effigie dell’amata sposa del collezionista, coinvolta in un amoroso scambio di segni e di gesti con i marito, quasi un rimando agli antichi sposi ritratti nei sarcofaghi etruschi e reinterpretati in un immoto presente. La scena è sospesa sull’abisso della laguna veneziana, dipinta a volo d’uccello con una prospettiva multipla: l’uomo è allontanato con dolcezza: Si sedes non is.

La nuova collezione s’inserisce nel migliaio di opere che compongono attualmente la raccolta della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, di cui il catalogo è in corso di realizzazione. In esposizione nel cinquecentesco Palazzo Roncale un florilegio di opere contemporanee, scelte dai curatori Romanelli e Vedova, tra cui qualcuna di proprietà della Pinacoteca dei Concordi: s’inizia con la strepitosa e mutevole espressività del Bambino ebreo, opera del maestro Medardo Rosso per passare al Busto di donna di Cesare Laurenti e, percorrendo l’esperienza di Novecento, alle preziose Giuliette di Mario Cavaglieri, ai paesaggi di Wolf-Ferrari e alle opere di Tullio Crali, suddivise nella fase tardo-futurista e quella successiva al dopoguerra, d’ispirazione nipponica. Il Gibbo, caricatura mussoliniana e le misteriose Brunalbe rappresentano il mondo di Tono Zancanaro.

Fondamentale l’apporto di affascinanti opere provenienti dal territorio: si tratta della ricerca dell’equilibrio spaziale di pieni e vuoti e delle variazioni plastico-luminose nelle tele di Enrico Castellani, dell’indagine matematico-pittorica di Bruno Munari e della sperimentazione ottico-dinamica del padovano Gruppo N.
Agli anni Settanta risalgono anche l’omaggio a un grande fuoriclasse polesano, il fotografo Paolo Gioli, presente con opere grafiche e gli importanti lavori neodadaisti del vadense Concetto Pozzati.
Al fiorire del clima culturale nelle province di Padova e Rovigo nella seconda metà del Novecento si deve gran parte del valore della Collezione Cariparo, inestimabile per chi ne pratica la fruizione poiché, con le parole di Centanini “dobbiamo ricordare che solo con la cultura un individuo cresce e diventa degno di far parte della comunità umana”.
Roberta Reali
Al primo sguardo
Opere inedite dalla Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Pinacoteca dell’Accademia dei Cncordi-Palazzo Roverella e Palazzo Roncale
piazza Vittorio Emanuele II, Rovigo
27 febbraio – 5 giugno 2016
Orario: 9-19, sabato e festivi 9-20, chiuso i lunedì
Ingresso Libero
Tel: +39 0425460093 , +39 042527993 (fax), +39 3483964685
www.palazzoroverella.com
info@palazzoroverella.com