Venezia 73 / La Croazia in faccia

Ne gledaj mi u pijat, La Croazia in faccia, di Hana Jusic al 73° Festival del Cinema di Venezia
Ne gledaj mi u pijat, La Croazia in faccia, di Hana Jusic al 73° Festival del Cinema di Venezia

Quit starting at My Plate ovvero La Croazia in faccia. Alle h.11.30 il film della giovane e bellissima Hana Jusic incigna l’epica tradizione legata ai paesi Balcanici: il mezzo costruito, il popolo che brancola al limite tra mitos e ethos di palazzine nè brutaliste nè moderne: un coacervo privo di senso che ha sussunto lo smembramento dell’algoritmo titiano prima e la guerra del Kosovo poi.  Ringraziando i caschi blu e le prime sperimentazioni dei droni in battaglia per illuminare gli obiettivi…ecco l’archictetural enviroment distopico di oggi profilarsi qui più di altrove… Marijana (alias un’ eccezionale Mia Petriecevic), analista biologica in ospedale, si trova ad affrontare l’Ictus del padre, un maschilismo latente, la voglia di essere donna. Il suo è un pacchetto completo: amore ed odio per un fratello ritardato (Nikša Butijer) ed l’ignavia di una madre bugiarda (Arijana Culina).
Il ritratto impietoso di una Croazia viva e pulsante, lontana dalle coste cristalline e dalle vacanze dei ricchi anglofoni in cui si spera, qui ed ora, di trovare un posto a pulirne le case lussuose da rifilare alla madre casalinga o al fratello bamboccione.
I filamenti incantati del cemento armato che spuntano dai caseggiati bruciacchiano i sogni isterici della madre («da giovane ero come Sofia Loren»), che abbandona il padre malato alle cure di una vicina, scoprendo così l’importanza dell’infrangere il patriarcato ed il corpo attraverso un’ulteriore strato di cinica libertà infantile.
Marijiana, dopo l’ictus del padre, pare sobbarcarsi da un lato, le cure e dall’altro, l’asfissia totale di una famiglia in un box di cemento armato, tra le impertinenze di un vicinato popolare che tanto ricorda il nostro Sud.
Un’opera autentica e ben costruita: la fotografia, spesso mossa, riflette l’irrequieto animo del popolo di Spalato : lo spazio collimante tra Europa e Balcani, quel’alito di vento arroventato dal sole dentro al cemento sudicio. Che posto avrà la curiosità sessuale (di cui non è chiaro l’orientamento) e la voglia disperata di scoprirsi è il nodo alla gola nel solipsismo dell’impeccabile Marijiana?

Gaspar Ozur

Ne gledaj mi u pijat 105’
Prodotto da Ankica Juric Tilic
Regia di Hana Jusic
Giornate degli Autori
Casinò, Biennale di Venezia 73°, 31 agosto 2016

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