
Maurizio Avi nasce a Zagarolo (Roma) nel 1953, da padre ebanista e madre cantante lirica. Qui inizia la propria formazione nel laboratorio del padre, a contatto con la natura.
Lo scultore Giuseppe Uncini lo “scoprirà” in seguito, all’Istituto d’Arte Roma 1, e con lui realizzerà preziosi gioielli d’autore.
Il giovane Avi comincia a frequentare gallerie e studi d’artista e, nel contempo, intraprende una collaborazione con il maestro Sergio Paternostro della ditta “Bulgari”, specializzandosi nella scultura di pietre preziose. Avi espone nelle più rinomate vetrine di Roma. Nella gioielleria di Mario Masenza conosce gli artisti Mura, Cannilla, Capogrossi, Lorenzetti e il maestro Gino Guida. Quest’ultimo sarà un punto di riferimento per l’evoluzione pittorica del giovane artista, che si orienta verso un realismo di stampo espressionista. Infatti, parallelamente alla creazione di gioielli, Maurizio Avi, in privato, non cessa mai di disegnare e dipingere soggetti tratti dal quotidiano.
Nel corso degli anni Avi incontra gli artisti Carlo Cattaneo, Ennio Calabria, Gabbris Ferrari e l’amico Gianpaolo Berto, con i quali intrattiene un dialogo sulla pittura. Recente è l’incontro con Vittorio Sgarbi che lo ha premiato e coinvolto nella sua prossima iniziativa salernitana “Artisti in Galleria“.
Agli esordi nelle mostre romane (la prima personale è nel 2005 alla Galleria Cassiopea) seguono i riscontri di pubblico, collezionisti e critica: oggi Maurizio Avi partecipa a eventi nazionali e internazionali.
Maurizio Avi oggi dipinge quadri ad olio su tela di medio e grande formato, in cui il soggetto è ripreso dal vero. In particolare, l’artista è affascinato dalla figura umana, di cui investiga a fondo la natura e la psicologia e che restituisce sulla tela con forme espressioniste, dagli accenti iperreali e sconfinamenti raw, realizzate con tecnica e sensibilità consumate e qualità mimetica nella resa dei materiali. La sua pittura è stata spesso accostata alla brillante analisi di Lucien Freud, ma la visione dell’artista è più vicina a quell di Stanley Spencer, filtrata da un fare arte che si rivela in fondo fedele al lignaggio arcaico della tradizione artistica mediterranea e alla mimesis intesa in senso profondo, materiale e spirituale ad un tempo. Lo dimostrano i suoi ultimi, strepitosi, “Dauni” (2016), creati in collaborazione con la curatrice Stefania Maggiulli Alfieri.
La produzione di Avi in questi ultimi anni è caratterizzata da due serie pittoriche: la Quadrilogia di Silvia e la Trilogia di Luciano. Già molto noto al pubblico il ritratto enigmatico e ad un tempo eloquente di Silvia è elegantemente ‘ritagliato’ sul fondo candente, igneo, della tela. Qui è incastonato anche un frammento dello scenario naturale, un canneto, che fungeva originariamente da sfondo al nudo seduto. La severità del volto della donna, segnato dal tempo e la rigidità della postura – stigmatizzata nell’ambiguità del simbolo della canna, lignea e flessuosa – si risolve nella resa morbida e sensuale delle forme mature e con la qualità sottile e compatta dell’incarnato. Più che a Fausto Pirandello o Lucien Freud, il pensiero corre ai maestri Senesi del Quattrocento. Lo sguardo è quasi assente e la mano destra, cosi come il volto, brunita dal sole e molto vissuta, indica il proprio sesso come causa dello straniamento esistenziale che la pervade.
Mostre: Vª Collettiva d’Arte Contemporanea “Arte Italiana tra forma e colore” di Bratislava (Palazzo Pálffy, 2015), “Biennart” Umbria (vincitore, 2015), Premio Pesaro (vincitore, 2015); Concorso Internazionale d’arte “I Dauni” (tra i vincitori e autori del trofeo, 2016) il pittore ha recentemente partecipato al Progetto D’IO al Museo della Permanente di Milano, e le sue opere nel 2015 sono state esposte, tra l’altro, alla Biennale di Roma; a Venezia, nelle collettive “Grand’Art” (Scoletta di San Zaccaria, 2015) e “Passaggi di Luce” (Ca’ Zenobio, 2015); al Palazzo Marchesale di Galatone in Puglia (2015) e alla Triennale di Ferrara (2015); ha partecipato quest’anno alle rassegne: I like, Nuov@ Galleria Verdi, Piacenza (2016): Egos XI Edition, presso le Sale del Bramante a Roma (2016); alla Biennale delle Dolomiti (2016); Il Muro alla Muses Art Gallery di Mantova (2016).
Roberta Reali
Maurizio Avi, Silvia, 2013, olio su tela, 60 x 80 cm
Maurizio Avi, L’Italia del 2015, 2015, olio su tela, 100 x 80 cm
Artisti in Galleria – Vittorio Sgarbi, la Selezione
17-26 Febbraio 2017
PrinceArt Gallery, Corso Garibaldi 194 – 84122 Salerno
Vernissage Venerdì 17, ore 18,00
Sito in costruzione: ma http://maurizioavi.com
realizzato da Anna Maria Griseri (Communication manager), Marino Basso (Grafica), Roberta Reali (Testi)