#Venezia 74 / Silvio Orlando alla Biennale

#Venezia 74 L'attore Silvio Orlando sul red carpet del Premio Kinéo - Diamanti al cinema. Foto Alexei Molchanovsky
#Venezia 74 L’attore Silvio Orlando sul red carpet del Premio Kinéo – Diamanti al Festival del Cinema. Foto Alexei Molchanovsky

5/09/2017 , 57. Biennale Arte – Qualche impressione raccolta ieri  ai Giardini della Biennale dalla viva voce dell’attore  Silvio Orlando, l’altra sera sul red carpet della 74. Mostra del Cinema del Lido di Venezia
Invitato tra i premiati dal pubblico nei quindici anni del Premio  Kinéo – Diamanti al Cinema, l’attore napoletano ha infatti  presenziato alla cerimonia insieme a illustri colleghi, tra i quali l’Oscar Susan Sarandon e Claudia Cardinale.
Anche quest’anno Silvio Orlando, che, accompagnato dalla moglie, l’attrice Maria Laura Rondanini, è ormai un habitué della Mostra internazionale d’Arte,  ha visitato sia l’Arsenale che i Giardini e ha espresso il suo  apprezzamento per il Padiglione Italia, intitolato al Mondo Magico dell’antropologo Enzo del Martino e, in particolare, per l’opera suggestiva dell’artista veneziano Giorgio Andreotta Calò,  “Senza Titolo (La Fine del Mondo)”.

Giorgio Andreotta Calò,  "Senza Titolo (La Fine del Mondo)", Padiglione Italia, 57. Biennale d'Arte.
Giorgio Andreotta Calò,  “Senza Titolo (La Fine del Mondo)”, Padiglione Italia, 57. Biennale d’Arte.

Visitando invece ieri mattina l’esposizione di Christine Macel al Padiglione Centrale dei Giardini l’artista si è interessato al video di Cerith Whyne Evans “Pasolini Ostia Remix”, un Super 16 mm ambientato all’Idroscalo in cui alcuni versi tratti dall'”Edipo Re” sono incisi col fuoco in un cielo Kleiniano, e all’estetizzante animazione della newyorkese Rachel Rose. La giovane artista, classe 1986, racconta in una favola contemporanea  – tra la veglia e sonno, sogno e rêverie – la storia di una fanciulla e del suo cane in un quartiere immaginario di New York, Lake Valley, wonderland in cui irrompe improvviso lo svolgersi parallelo della realtà e della storia. 
Realizzato con raffinate tecniche di compositing di textures tratte da libri ottocenteschi per l’infanzia e con la sintassi Manga del cel animation, il film risolve ogni tensione nella creazione di un universo estetico che rimanda all’arte di Lewis Carrol e all’iconografia delle comunità di artisti preraffaelliti del Vermont e del New Hampshire al volgere del XIX secolo.

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