Santarcangelo Festival. Nuove direzioni artistiche e spaziali

Merman Blix , Santarcangelo Festival 2017
Merman Blix , Santarcangelo Festival 2017

Santarcangelo di Romagna.
Un festival importante, storicamente tra i più significativi del contemporaneo in Italia. Una nuova direttrice artistica
Eva Neklyaeva, che eredita un ottimo ciclo di edizioni dirette da Silvia Bottiroli. Forse potremmo dire sia stata una edizione di passaggio, in cui la nuova direzione artistica ha messo in sperimentazione alcune idee sul corpo, le community artistiche e culturali, la multidisciplinarietà creativa, la co-presenza di spazi diversi di presentazione e condivisione.

La palestra della scuola è divenuto uno spazio permanente per M^C^O, comunità intergenerazionale e di autogoverno che fa vivere una palazzina liberty della zona est di Milano ormai da alcuni anni con proposte di vario genere e attraversamento, grazie a un’occupazione dello stabile ancora in corso. Lo spazio che il festival ha dato in gestione a M^C^O è previsto per varie edizioni con l’obiettivo che possa essere spazio per discutere e confrontarsi, dove elaborare riflessioni collettive e proposte concrete per lo sviluppo futuro di innovazioni culturali e organizzative che Santarcangelo Festival possa mettere in gioco.

Vengono presentati progetti trasversali all’arte contemporanea, come la moneta elettronica faircoin che possa creare nuove opzioni economiche e gestionali all’interno e all’esterno della partecipazione del programma. Uno spazio che prevede un arco di alcune edizioni per portare avanti il dialogo e le connessioni che si potranno generare, non solo nell’immediato. Un esperimento senza dubbio da osservare e attraversare.

Un interessante trio musicale russo, Phurpa, presenta una sorta di mantra infinito, con minime variazioni modulari, originato dalle ricerche sonore e strumentali della tradizione più antica, anche folkloristica e rituale ma rivisitate liberamente. I tre musicisti dall’inconfondibile look dark con grandi cappucci e lunghissimi strumenti a fiato, parenti lontani delle nostre trombe, si presentano sempre seduti a semicerchio in locations esterne e indoor di vario tipo, andando avanti come in un tempo senza tempo. Alcuni uditori/spettatori si distendono a terra quasi come in una meditazione sognante, altri si scambiano piccole impressioni all’interno delle lunghe performance. Una sensazione sicuramente forte a tratti quasi disturbante, ma senza dubbio inconfondibile.

InBosco, ovvero il dopo festival o circo, come viene chiamato da tutti durante le giornate del festival, rimane senza dubbio una delle novità più riuscite della edizione 2017. Tutto rosso, esattamente come una vera e propria tenda da circo, si apre solo in versione notturna quando tutto il palinsesto giornaliero si è chiuso. Raggiungibile facilmente a piedi dal centro, ospita ogni sera un’attività curata da gruppi o singoli già presenti al festival o invitati ad hoc per valorizzare anche le ore più fresche delle torride giornate di luglio.

Bella atmosfera di scambio e chill-out.

Assolutamente da ripetere.

Un sogno, un magnete, un’intuizione.. un Sirenetto. Invitato per la prima volta all’interno di un festival artistico, Merman Blix -suo nome d’arte- rimarrà certamente il ricordo che sia stata la sua edizione. Quasi come una mascotte, presente in scenari diversi della città, suscita la curiosità degli abitanti della cittadina ma anche di coloro che attraversano le giornate del festival. La sua presenza offre un coinvolgimento diretto di tutti coloro che vogliono fare un’esperienza in piscina e poter nuotare liberamente come mitiche creature marine con magnifiche code scintillanti. Un gioco,  un’avventura, un’esplorazione. Ondulare nell’acqua, sognando le branchie. Tuffi e tante foto tra “bipedi” e sirene.

Appuntamento al Teatro Lavatoio con Yellow Towel, un’atmosfera intima e accogliente per immergersi gradualmente in una performance molto personale in cui le frontiere tra racconto di vita, danza e atto simbolico si intrecciano aprendo il vissuto più insondabile al pubblico.
Dana Michel continua il suo tour internazionale, già vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia. Con un percorso eterogeneo alle spalle che l’ha vista impegnarsi anche nello sport prima di approdare alla danza e con un origine familiare multietnica, le sue esperienze di vita del quotidiano e più inconsce sono sicuramente riflesse nella sua creazione, che rimane aperta, spugnosa e disponibile a ridefinizioni percettive in cui il pubblico può intercettare un quid universale dentro qualcosa di estremamente specifico. Come se ci portasse su un filo invisibile in cui ogni cosa ha una sua logica interna, totalmente fuori dalla logica comune.

Tra i vari episodi o happening del festival ricordiamo anche un matrimonio, direttamente nella sala del consiglio del Comune che diventa motivo di festa e incontro tra i più. Sposa con un gran pancione e colorati personaggi di ogni tipo e provenienza che animano la mattina sotto gli archi della piazza centrale.
Habitats, titolo scelto dalle direttrice artistica, ha voluto declinare alcune possibilità di idea di spazio, come abitarlo, in che modo condividerlo, quando tracciare la linea tra il dentro e il fuori della partecipazione, la presa di parola, l’ascolto, la scena che sia architettonica o performativa.

Alcuni semi, alcune idee in nuce di questa edizione speriamo che possano essere approfondite e sempre più condivise così che Santarcangelo Festival, andando avanti, possa allo stesso tempo mantenere saldo il ponte con le migliori eredità della sua storia, dei suoi protagonisti e dei suoi osservatori.
Livia Marques / gnomix.net

Santarcangelo Festival
4-16 luglio 2017
Santarcangelo di Romagna

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