Ed Templeton, la Street Art al Man di Nuoro

Ed Templeton: Portrait of Deanna
Ed Templeton: Portrait of Deanna (Books) acrilico su tela, 2008

Neoprimitivo, artista di strada, skater professionista, vegano, il losangelino Ed Templeton, classe 1972, da quindici anni vive on the road e si dedica allo sport ma anche alla pittura su skateboard, poi alla fotografia, alla scultura al film e al design. Le sue scarpe negli States sono diventate il simbolo della libertà creativa.
Dal 29 luglio al 3 ottobre il Man di Nuoro gli dedica una grande personale intitolata Il cimitero della ragione. Infatti, fino a tal segno è giunta la follia della società globalizzata, secondo l’artista, forse memore dell’oscuro Sonno della ragione di Goya.
I soggetti favoriti dei suoi lavori sono tratti dall’esperienza della strada ma anche dal mondo dell’arte contemporanea: bizzarre scene di vita vissuta, ritratti di gente comune, gli artisti e i loro discorsi si alternano a episodi erotici, ai viaggi, ai murales, alla pubblicità, dove la musica punk spesso è la colonna sonora. Templeton, che nel 1993 fonda la  “Toy Machine Bloodsucking Skateboard Company” – una ditta che produce skateboard, musica, film e altro – in realtà, come quasi tutti i naif, è un artista colto, come indicano le copertine dei libri che spesso sono disseminate nei suoi lavori. Ama Schiele, Balthus e David Hockney.
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Monte Verità, dal Naturismo al Razionalismo

Danza e natura a Monte Verità
Danza e natura a Monte Verità

Oggi il nudo è una questione di moda e, in quanto sintomo sociale di modernità, è rientrato dalla finestra della storia dell’arte che per secoli l’aveva considerato essenzialmente come espressione di bellezza ideale. Tutto iniziò con la comunità utopica di Monte Verità (Ascona, Svizzera), che alla fine del XIX secolo aveva fatto del naturismo il vessillo di un vivere sano, emancipato, immerso nella natura e in profonda armonia con essa, tanto da promuovere anche il vegetarismo e l’arte come terapia e antidoto al sentimento di alienazione individuale e sociale che cominciava a diffondersi nella società dell’industria.
Promosso da Ida Hofmann, Henri Oedenkoven e da Karl e Gusto Gräser e sviluppatosi in diverse fasi, l’esperimento di Monte Verità (innestato sul progetto originario dei teosofi Pioda, Hartmann e Wachtmeister) ebbe un successo eccezionale, tanto da attirare personalità tra le più rilevanti nel mondo dell’arte della medicina, della filosofia, della politica e tale da diventare uno dei laboratori del rinnovamento europeo: fra gli altri, vi parteciparono gli psicanalisti Carl Gustav Jung, Otto Grass, Eric Fromm e Michael Balint; politici del calibro di Bakunin, Lenin, Trozkji e Adenauer, danzatori e coreografi come Isadora Duncan Charlotte Bara e Rudolf von Laban, pittori astrattisti, dadaisti espressionisti e cubisti, tra cui: Paul Klee, Jean Arp, Hugo Ball, Alexej von Jawlenski, El Lizzitsky, Oskar Schlemmer. Teosofi, antroposofi e liberi pensatori, un nome fra tutti, Rudolf Steiner, ma anche personalità controverse come Alister Crowley. Tra gli scrittori Thomas Mann, André Gide, Herman Hesse e il filologo Karoly Kerényi; tra i registi Billy Wilder, tra i musicisti, Giacinto Scelsi ed il pedagogo Émile Jaques-Dalcroze. Leggi tutto “Monte Verità, dal Naturismo al Razionalismo”