Da Monte Verità a Monte Visione

Emil Fahrenkamp, albergo in stile razionalista, Monte Verità - Foto Massimo Pedrazzini

Il Palazzo Franchetti Cavalli di Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti,  ha recentemente ospitato la presentazione di “Monte Visione”, il progetto di rilancio culturale e  fundraising per il restauro del Museo di Monte Verità, complice il concerto per arpa celtica eseguito da Vincenzo Zitello ed il rinfresco “Sapori veri” con le specialità della Svizzera italiana.

Art In Italy ha sentito il direttore del museo Claudio Rossetti e lo storico e curatore Andreas Schwab, che rispondono ad alcune domande:

Claudio Rossetti, qual è la relazione tra l’attuale mission del Museo e lo spirito originario in cui fu fondata la colonia di Monte Verità?

Raccontare la storia di Monte Verità e della sua Utopia affinché i giovani abbiano la possibilità di credere nelle utopie. In questo ha creduto anche il Festival del cinema giovane di Bellinzona, Castellinaria, che ha istituito un premio Utopia per promuovere il bisogno di sognare in questa società. Irene Bignardi, direttore artistico del Festival di Locarno, è tra i sostenitori del nostro progetto.

Qual era l’idea che lo storico dell’arte Harald Szeemann ha realizzato a Monte Verità?

Dopo il periodo di gestione del Barone von der Heydt, che fece costruire il famoso albergo in stile Bauhaus ed il Teatro San Materno, lo slancio creativo di Monte Verità si era in qualche modo esaurito.
Fu Harold Szeemann a rilanciare il museo. Szeemann era molto legato al tema dell’utopia e la sua visione storico-artistica ha contribuito con elementi significativi a valorizzare questa sede espositiva sul piano internazionale. Leggi tutto “Da Monte Verità a Monte Visione”

MAXXI al via!

Robert Hammond, progetto Chance Encounter on the Tiber
Robert Hammond, progetto Chance Encounter on the Tiber

Conto alla rovescia per i tre giorni d’inaugurazione del nuovo Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI) di Roma, opera dell’architetto irachena Zaha Hadid, aperto al pubblico definitivamente dal 30 maggio. All’insegna dell’interdisciplinarietà, il programma dell’opening gratuito è già tutto esaurito (27-28-29 maggio):
il Parco della Musica Contemporanea Ensemble, diretto dal Maestro Tonino Battista, eseguirà una straordinaria selezione di opere contemporanee del compositore e architetto Iannis Xenakis (Persephassa), dei minimalisti Steve Reich (Electric Counterpoint) e Terry Riley (IN C) e l’Ostinato di Giorgio Battistelli, oltre al live e Dj set finale di Raffaele Costantino con ospite Fabio Sabatini.
La musica è a commento dell’offerta museale che conta ben quattro esposizioni:
– Spazio. Le collezioni di arte e architettura del MAXXI
, che annovera artisti del calibro di Richter, Basilico, Kapoor ed installazioni di architetti tra cui Diller,  R&Sie(n), West 8;
– la grande retrospettiva di Gino De Dominicis. L’Immortale, realizzata a cura di Achille Bonito Oliva;
– la mostra intitolata ad uno degli artefici della Roma contemporanea, Luigi Moretti architetto. Dal Razionalismo all’Informale ;
– i video dedicati al rapporto Oriente-Occidente dell’artista turco  Kutlug Ataman, Mesopotamian Dramaturgies.

La mostra Spazio ospita inoltre Geografie italiane, installazione video lunga 40 metri per un racconto interattivo sull’architettura italiana più recente, a cura di Casciato, Ciorra, Guccione e Studio Azzurro; NETinSPACE, viaggio nella Net- Art a cura di Elena Giulia Rossi e infine le opere vincitrici del concorso internazionale MAXXIduepercento: Rette di luce nell’Iperspazio curvilineo di Maurizio Mochetti e il video Emergency’s Paediatric Centre a Port Sudan Supported by MAXXI di Massimo Grimaldi; un omaggio a Fabio Mauri. Leggi tutto “MAXXI al via!”

Roma in vernissage

E. Hopper - Morning Sun (Sole del mattino), 1952 - Columbus Museum of Art, Ohio - acquisizione dal Howald Fund, 1954.031
E. Hopper - Morning Sun (Sole del mattino), 1952 - Columbus Museum of Art, Ohio - acquisizione dal Howald Fund, 1954.031

Una vera e propria concentrazione di eventi artistici è al via a Roma negli ultimi giorni di maggio per tutti gli appassionati: oltre la grande inaugurazione con concerti ed happening delle collezioni del MAXXI, museo d’arte e d’architettura del XXI secolo (27-28-29-30), contemporaneamente sarà presentata la nuova ala del museo d’arte contmporanea, il MACRO, progettata da Odile Decq e inaugurata con opere di Young, Hashimoto, Peris, Louro, Zorio, Trevisani e Piri. Dal 27 al 30 maggio, inoltre si svolgerà ROMA – The Road to Contemporary Art: la terza edizione della Fiera dell’arte di Roma che si terrà nello spazio del MACRO TESTACCIO. Leggi tutto “Roma in vernissage”

Sonata neodada per Arman

Arman - Lo strumento artistico
Arman - Lo strumento artistico

Che cosa se ne fa un pittore di un violino?
Molti si saranno fatti questa domanda guardando – ancor oggi con sorpresa – gli strumenti musicali di Arman, famosissimi in tutto il mondo, di cui una selezione sarà esibita dal 20 maggio alla galleria Vecchiato di Milano.
Lo usa per dipingere, naturalmente. Anche se dipingere non vuol dire solo fare dei segni su di una tela, ma anche meditare sull’arte e sulla storia e agire nell’esistenza con nuovi prospettive e nuovi procedimenti.
Tutto duchampiano, ad esempio, il “taglio” cinematografico del violino di Arman, composto nel ritmo dell’assemblaggio-scultura-pittura che ne moltiplica l’immagine e ne fissa la sequenza nel movimento del concerto, che è anche la ragion d’essere dello strumento. L’oggetto di Arman è pittura tridimensionale e vitale, che parla di sé, della sua storia e della sua bellezza che scaturisce dalla dialettica degli opposti: morte (trasform-azione) e rinascita.
Prima di tutto morte del significato che l’oggetto ha nelle nostre menti e nella vita quotidiana: morte alchemica per fuoco, per arma da taglio, per distruzione di vario genere, per cristallizzazione, cementificazione, fusione in bronzo ecc… tuttavia nell’azione stessa, pittorica e plastica del distruggere, l’oggetto viene rigenerato a nuova e forse più elevata, senz’altro immaginifica, vita e significazione.
Per sinestesia, infatti, archi, pianoforti e ottoni si aprono e suonano colori al posto di note, perché nella visione intuitiva dell’arte, come insegnano la poesia di Rimbaud o gli studi del Bauhaus, la vibrazione luminosa ha già trovato corrispondenza con quella sonora.
Figlio di un antiquario e di una violoncellista, Arman ha ereditato la passione per la musica e per le  collezioni, evidente in opere come i ritratti-robot di compositori – da Bach a Philip Glass – che sono evocati nell’assemblaggio di pentagrammi, strumenti musicali e oggetti vari. Leggi tutto “Sonata neodada per Arman”

Anita Sieff nell’Ordine di senso

Anita Sieff, Installazione fotografica tra le vedute del Settecento, Museo Querini Stampalia
Anita Sieff, Installazione fotografica tra le vedute del Settecento, Museo Querini Stampalia

Si leva il sipario nel buio acceso da uno sciame di minuscoli led luminosi che vibrano all’unisono con un frinire di cicale: 5.000 hertz è la frequenza d’onda prodotta da questi insetti, sacri agli antichi egiziani, che ha come effetto fisiologico il riequilibrare l’attività dell’emisfero destro con l’emisfero sinistro del cervello umano.
Un’avventura piena di fascino l’esposizione di Anita Sieff, allieva di Antonioni, che coinvolge due piani del Museo Querini Stampalia di Venezia, iniziando con una serie di interventi nelle sale settecentesche del palazzo che ospita opere d’arte veneziana dal XV al XVIII sec.

Il suono è ciò che più affascina l’artista, per sua stessa ammissione: nella sala pompeiana risuona, in diverse lingue, la voce di Sieff: Hai tempo per me? E’ la voce della coscienza che ci richiama a guardare in noi stessi e a dialogare con il nostro io più vero.
Alcune foto che ritraggono una Venezia contemporanea e stravolta sono inserite tra settecentesche vedute di vita veneziana in sostituzione di tre dipinti di Gabriel Bella.
La musica di Mahler introduce ad un altro momento saliente della mostra, quello in cui i versi di Anita Sieff sul tema dell’abbandono incontrano quelli di Elena Mocenigo, moglie di Andrea Querini, per il marito lontano, nell’alcova di quest’ultima.

Al piano superiore dieci video in b&w rappresentano un freschissimo omaggio al film “L’avventura”, di Michelangelo Antonioni e di qui Sieff, talento poliedrico, sembra partire per l’allestimento di una serie di azioni e installazioni.
Leggi tutto “Anita Sieff nell’Ordine di senso”