Campari al Festival di Cannes

Una serata memorabile all’insegna del rosso Campari. Tra i tanti ospiti da tutto il mondo del Campari Discover Red si annoverano Alessandra Ambrósio, Charles Melton e Luke Evans. Non solo Venezia dunque. Campari è tornato per il secondo anno consecutivo al Festival de Cannes, di cui è partner ufficiale, e l’ha  fatto alla grande, organizzando l’ evento “Discover Red” al quale hanno partecipato numerose star del cinema e della moda.

Campari a Cannes. Courtesy gettyimages

La serata è stata un’occasione unica per gustare le creazioni culinarie dello chef Christian Sinicropi, fresco delle due stelle Michelin, che ha curato i quattro piatti del menu, mentre Tommaso
Cecca, responsabile dello storico “Camparino” nella Galleria
Vittorio Emanuele II a Milano, ha abbinato le creazioni di Sinicropi con sofisticati cocktail a base Campari,  ovviamente.
Tra le specialità si potevano gustare il classico Negroni, il Campari spritz, il Negroni Sbagliato e il signature Red Carpet—Edizione Cannes ispirato alla Riviera e al cinema.
L’evento si è tenuto presso l‘Hôtel Martinez by Hyatt.
“Essendo questa la seconda volta che siamo partner ufficiali del Festival de Cannes, l’obiettivo di Discover Red era creare una serata che riunisse le icone di Campari e del cinema, entrambe fonti di ispirazione indimenticabile”, ha dichiarato Julka Villa, responsabile del marketing globale del Gruppo Campari. “Come uno dei festival cinematografici globali più celebrati, il nostro evento ha tratto ispirazione dal fascino aspirazionale del Festival di Cannes, portandolo al livello successivo e offrendo l’esperienza
elevata che le persone si aspettano sia da Campari che dal
Festival. Per fare ciò, ogni momento di Discover Red ha catturato la relazione unica tra Campari, il cinema e il Festival, immergendo gli ospiti in questo mondo attraverso tutti i sensi e la serata è stata un altro ottimo esempio di come Campari superi le aspettative.”
Dan Bonahms

I “Jeux d’Amour” di Pietro Beretta a Venezia

Pietro Beretta, Telefono rosso Kennedy-Kruscev, ottobre 1962, 2014, assemblaggio a tecnica mista su legno 35 x 55 x 20, dalla copertina del catalogo della mostra "Jeux d'Amour". Foto M. Agorri, grafica Christian Palazzo
Pietro Beretta, Telefono rosso Kennedy-Kruscev, ottobre 1962, 2014, assemblaggio a tecnica mista su legno 35 x 55 x 20, dalla copertina del catalogo della mostra “Jeux d’Amour” (Venezia, 2022). Foto M. Agorri, grafica Christian Palazzo

Venezia – Ancora pochi giorni  per visitare  l’esposizione
Jeux d’Amour , a cura di Roberta Reali, allo Spazio San Vidal a San Zaccaria.
In mostra vi sono tre serie di opere significative della produzione recente dell’artista asconese Pietro Beretta .
Si tratta della brillante Box Art Collection, realizzata insieme alla moglie Annagret Engelberger, così come le quattro elegantissime sedute “africane” del 2014 (Non è solo sedersi) e infine la sequenza di ritratti post-espressionisti e junghiani Sguardi, a lei dedicata. Leggi tutto “I “Jeux d’Amour” di Pietro Beretta a Venezia”

Arte è Donna a Mestre (Venezia)

Francesco Bianchi, Francesca Bonollo, Mestre, 2021
Francesco Bianchi, Francesca Bonollo, Mestre, 2021

Il fotografo Francesco Bianchi  ha documentato per Art in Italy “Arte è donna“, uno dei primi eventi post-lockdown che, lo scorso marzo, ha promosso l’esposizione diffusa  di 100 opere al femminile – di cui alcune sono ancora in mostra – nei negozi di vicinato della Municipalità di Mestre-Carpenedo.
Prevista all’interno del progetto Marzo Donna 2021., l’idea, nata in seno della Commissione delle Elette della Municipalità è stata coordinata da Fabians Rizza e da Monica Fortuna, rispettivamente come Presidente e Vicepresidente della Commissione stessa, al fine di promuovere piccole creazioni d’arte realizzate da donne, all’interno delle botteghe storiche del centro cittadino. In tal modo, si è voluto incentivare l’acquisto al dettaglio nei negozi del vicinato, in cui è ancora possibile il rapporto umano, offrendo alla cittadinanza un’opportunità di fruire la bellezza di oltre 100 quadri, fotografie, sculture e poesie. Un segnale di positività in un momento difficile per l’intero paese. Leggi tutto “Arte è Donna a Mestre (Venezia)”

Venezia / Pietro Beretta: I ritratti espressionisti

Pietro Beretta, Ritratto di Signora - Aure complementari, della serie "Sguardi"
Pietro Beretta, Aure complementari, tecnica mista su tela, 40 x 40, serie “Sguardi”, 2019

Per tutto il mese di settembre 2020 i Ritratti Espressionisti dell’artista svizzero Pietro Beretta saranno in esposizione alla Galleria Café Imagina  di Venezia.
Beretta
è nato nel 1942 ad Ascona, alle pendici del mitico Monte Verità, crocevia di culture, e – dalla sua fondazione, ai primi del Novecento, da parte di una colonia teosofica, vegetariana, e naturista – luogo d’incontro di alcune tra le più grandi personalità della cultura del secolo: da Carl Jung che vi tenne un circolo teosofico, Eranos, cui parteciparono alcuni tra i maggiori intellettuali dell’epoca (tra cui il primo mitografo dell’era contemporanea, Karoly Kerenyi, e il filologo Max Muller) allo scrittore Thomas Mann che vi s’ispirò per la sua Montagna incantata, ad Hermann Hesse e D.H. Lawrence, a Marianne Werefkin e Alexandre von Jawlensky, questi ultimi, espressionisti provenienti dal Blaue Reiter di Kandinsky. Furono a Monte Verità anche El Lizzitsky, Hugo Ball, Jean Arp e Hans Richter, esponenti di Dada e Cabaret Voltaire, Arthur Segal, e Rudolf Von Laban, Mary Wigwam, Isadora Duncan, Charlotte Bara, e poi il Bauhaus di W. Gropius con Albers, Bayer, Breurer, Schlemmer, Feininger, Schavinsky, Mohloy-Nagy (nell’era del barone Von der Heydt) con la costruzione dell’hotel di Emil Fahrenkamp (pare, disegnato da Mies van der Rohe), e, sembra, Lenin, Trotsky e Bakunin. che aveva vissuto nella vicina Minusio. Tra i pittori ricordo anche l’astrattista di seconda generazione Luigi Pericle, recentemente riscoperto in una mostra alla veneziana Querini Stampalia. Leggi tutto “Venezia / Pietro Beretta: I ritratti espressionisti”

Venezia – Art Déco e Futurismo della collezione Marzadori a Ca’ Pisani

Giocattoli autarchici del periodo fascista. Bambola "Balilla" e treni con le insegne del regime, Collezione Marzadori in mostra a Ca' Pisani, Venezia. Foto Octavian Micleusanu

Inaugurata oggi a Venezia – e aperta al pubblico dal 28 Marzo, la mostra Ca’ Pisani. Il 900 ritrovato, una selezione di giocattoli d’autore, arredi e oggetti quotidiani proveniente dalla Collezione Marzadori (Freak Andò, Bologna). L’esposizione è suddivisa in due sezioni: oggetti del quotidiano tra Futurismo ed Art DécoGiocattoli Futuristi e del Novecento.

Giocattoli autarchici del periodo fascista. Bambola "Balilla" e treni con le insegne del regime, Collezione Marzadori in mostra a Ca' Pisani, Venezia. Foto Octavian Micleusanu
Cavallino in ceramica rossa di Giovanni Gariboldi (Richard Ginori, 1933). Collezione Marzadori, in mostra a Ca’ Pisani, Venezia.

Il catalogo-design della mostra, rivestito d’alluminio policromo, è esposto in una delle eleganti vetrine d’epoca presenti nella hall dell’albergo, anch’esso arredato in stile, con armadi, specchiere, arazzi degli anni ‘30 e ‘40, e tempere originali di Fortunato Depero.
La scelta degli oggetti è allestita secondo un disegno ben preciso sui tre piani dell’albergo veneziano, di proprietà della famiglia Serandrei, che ha acquisito parte della collezione in mostra per l’arredo delle stanze dell’Hotel Design. Leggi tutto “Venezia – Art Déco e Futurismo della collezione Marzadori a Ca’ Pisani”