Pietro Beretta, Telefono rosso Kennedy-Kruscev, ottobre 1962, 2014, assemblaggio a tecnica mista su legno 35 x 55 x 20, dalla copertina del catalogo della mostra “Jeux d’Amour” (Venezia, 2022). Foto M. Agorri, grafica Christian Palazzo
Venezia – Ancora pochi giorni per visitare l’esposizione Jeux d’Amour , a cura di Roberta Reali, allo Spazio San Vidal a San Zaccaria. In mostra vi sono tre serie di opere significative della produzione recente dell’artista asconese Pietro Beretta . Si tratta della brillante Box Art Collection, realizzata insieme alla moglie Annagret Engelberger, così come le quattro elegantissime sedute “africane” del 2014 (Non è solo sedersi) e infine la sequenza di ritratti post-espressionisti e junghiani Sguardi, a lei dedicata. Leggi tutto “I “Jeux d’Amour” di Pietro Beretta a Venezia”
Wanda Guerrato, Luna e sole, tecnica mista, 2021Wanda Guerrato, Tanka è donna, tecnica mista, 2021Andrea Rigobello, Wakan Tanka. Grande Mistero, legno, assemblaggio, 2021-2022
Andrea Rigobello. Arboreti, assemblaggio, 2021
Venezia,,Galleria Cafe Imagina. Fino a fine magglo si potranno ammirare i lavori di Wanda Guerrato e Andrea Rigobello nella mostra Adamantina. Trasparente, nitida, incorruttibile ma fluida, in apparenza, è la natura delle cose secondo i due pittori polesani, coppia nell’arte e nella vita, che propongono due punti di vista che s’integrano in una visione profonda del mondo contemporaneo. Guerrato rappresenta l’esplorazione interiore del sé attraverso un linguaggio geometrico-astratto, ricco di preziosismi decorativi, suggestioni etniche e “madeleine”. Rigobello vede la natura selvaggia dell’uomo contemporaneo rigenerata nel sogno originario della pace e nell’amore universale. Nella pratica di Wanda Guerrato è essenziale la ricerca di un centro, di un’assialità, di un equilibrio, guidata da immagini archetipali ispirate alla filosofia dello junghiano James Hilmann, e alla libertà mentale di matrice induista del guru Osho. Le figure, come tracce mnestiche si trasfondono l’una nell’altra e, come il socratico Daimon, conducono l’artista nell’esplorazione spirituale della propria identità attraverso l’azione creativa. In questi anni d’isolamento coatto, la pittrice rodigina ha maturato una tecnica di matrice decorativa: la creazione di forme per mezzo dell’uso prevalente di carte contraddistinte dai colori preziosi e intensi delle albe e tramonti polesani, ricondotte a geometrie primarie, composte come bouquet floreali, e quindi applicate a supporti in stoffa come tanka tibetani . Questi materiali leggerissimi suggeriscono l’impermanenza di pensieri ed emozioni, e della stessa realtà prodotta da un’esigenza estetica che tutto trasforma, facendo emergere un universo interconnesso. La ricerca della pace interiore avviene infatti entro una dinamica di relazioni profonde, che consentono alla realtà di manifestarsi, continuamente rinnovata. Come uomo e come artista, per Andrea Rigobello non è stato facile accettare di realizzare una mostra nella fase storica attuale. Superando lo stato di sgomento in cui versiamo, tuttavia, ha riconosciuto la necessità di affermare la propria fiducia nella riconciliazione dell’uomo con la natura, che rinvia alla comunione con il nostro sé più profondo. Il percorso espositivo s’incentra sulla scultura in legno Wakan Tanka. Grande Mistero: un semplice tronco d’albero, recuperato con interventi minimi, suggeriti dallo stesso materiale, in cui si può leggere la forma di uno dei centauri in battaglia coi lapiti, nel fregio del Partenone. Nell’età tecnologica, con l’assemblaggio La stoffa dei sogni. Installazione Cavaliere e le altre presenti, l’opera rappresenta la vita che ricerca il completamento della propria evoluzione, diretta a una superiore armonia, dove non esistono sopraffazione e sfruttamento. Queste ultime sono l’eredità dell’uomo d’oggi per le generazioni successive, nel momento in cui si sta vivendo una crisi umana di cui non si trova via d’uscita. Il Cavaliere è alla riscoperta della saggezza della natura: il ritorno all’ascolto e al contatto con essa può recare un grande messaggio per l’umanità, il Grande Mistero dell’amore che connette ogni parte dell’universo. Roberta Reali
Adamantina Galleria Cafe Imagina Campo Santa Margherita, Venezia 7/4- 29/5/2022
Quest’anno il Padiglione Sudafrica ospita un raffinato allestimento di The Theatre of Apparitions, l’opera più nota dell’artista newyorkese, di stanza a Johannesburg, Roger Ballen. Perfettamente allineata con il dettato post-surrealista-brut- dark della direttrice Alemani, la scelta delle foto stampate su tela retroilluminata che raffigurano in uno splendido b/w sagome ricavate con un procedimento “dada-calcografico” dalla polvere depositata sulle finestre di un ex manicomio femminile (2010-2013). Ballen è regista e testimone di una surreale messa in scena colma di humor nero, dov’é rappresentato il gioco delle pulsioni ancestrali che è metafora di una realtà contemporanea distopica, in piena decadenza. Leggi tutto “Venezia, Biennale Arte 2022- Il Teatro delle Apparizioni di Roger Ballen al Padiglione Sudafrica”
LaGuilda, Crystals and Mirrors, opera per la mostra Cristalli e specchi, Le Café, Campo S. Stefano, Glassweek, 4-14 settembre 2021
“Cristalli e Specchi . La scoperta di Sé nello spazio riflesso e nella tessitura delle relazioni” è il titolo della piccola mostra delle opere minimali di Laura GuildA e Oliviero Zane e curata da Roberta Reali a Le Café di Campo Santo Stefano a Venezia nell’ambito della Venice Glass Weekdal 4 al 12 settembre 2021. L’organizzazione è dell’associazione rodigina Steps Ahead, che si occupa principalmente di progetti umanitari ed evolutivi, dall’assistenza agli anziani all’educazione, dall’alimentazione preventiva alla promozione artistico-culturale.
Tono Zancanaro, Noi siamo in marcia.- ecc… Gibbo (china a tratto, 197×225, 1944, cat. 3115 Gibbo, ASTZ)
Creatura deforme d’ispirazione mussoliniana, Il Gibbo, disegnato da Tono Zancanaro a Padova nell’ambito dell’antifascismo universitario clandestino di fine anni Trenta, si può considerare quale protogono delle serie espressioniste di Roger Ballen e Silvio Pasqualini (a cura di A. Rossi) che i disegni di Tono, presentati da Vittorio Sgarbi, hanno introdotto in occasione dell’inaugurazione della mostra ASSEMBLA-MENTI, lo scorso 20 maggio, alla galleria Alice Schanzer di Sutri, dedicata all’attualità delle tematiche di regime. Laddove il nitido segno neoellenico dell’artista patavino danza sull’orlo dell’abisso, descrivendo satiricamente le aberrazioni politiche della dittatura in ampie forme esuberanti e “apodionisiache”, classicamente erotiche e dissacranti, in un altro continente, le opere del fotografo sudafricano Roger Ballen rievocano surreali “rayografie” tratte dai depositi di polvere di una dolorosa Mariée. Addentrandosi nelle profondità della psiche e della storia, oltre la resa superficiale del dato “reale”, sino ad incontrarne il baratro, il fotografo scoperchia il vaso di Pandora, lasciandone fuoriuscire larve ed ectoplasmi, creature archetipe e subumane, totem, tabù e feticci contemporanei, dal potente vitalismo dark. Leggi tutto “Tono Zancanaro a Sutri. Gibbo e Demopretoni – A cura di Roberta Reali”