Ilaria Rezzi – D’après della Dama a Mosca di Wassily Kandinsky. Mostra Kandinsky Color Experience – Montecatini Terme 15/09/2018 – 15/01/2019
Fino al 15 gennaio (ora prorogata al primo maggio) sarà possibile visitare la prima mostra virtuale e immersiva interamente dedicata a Wassily Kandinsky a Montecatini Terme. Ad introduzione dell’esposizione vi è un’anticamera dedicata all’immersione nella concretezza della pittura, decorata con i d’après di uno dei quadri che segnarono la svolta dalla pittura figurativa all’astrazione: Wassily Kandinsky realizzò la Dama a Mosca a olio su tela nel 1912. Leggi tutto “Montecatini Terme – Kandinsky color experience – La Dama a Mosca”
16. Mostra Internazionale d’Architettura a Venezia. Finestra di Carlo Scarpa al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale. Foto Octavian Micleusanu
Yvonne Farrell e Shelley McNamara iniziano la Biennale dove Alejandro Aravena l’aveva lasciata e immaginano un tempo presente/passato/futuro dove lo spazio dell’architettura si apre al dialogo con il pubblico, possibilmente con il sociale e anche con l’ambiente. Si presta attenzione ai materiali, a ciò che la natura dona, e che i nostri manufatti del passato lasciano in eredità al presente. Al Manifesto – appello di Farrel-McNamara ad un’architettura più generosa e umana, hanno risposto molti tra i più famosi architetti mondiali, e anche le partecipazioni nazionali hanno raccolto il guanto. L’immaginazione, così come lo fa la natura, irrompe negli spazi abbandonati, recuperati e restituiti al pubblico con minimi interventi architettonici. Si riscoprono i metodi costruttivi tradizionali accanto ai nuovi: il fascino del mattone, del legno, della terra cruda e dei dettagli curati in modo artigianale, accanto agli usi più raffinati del cemento armato. Leggi tutto “Biennale Architettura: alla scoperta di nuovi spazi di libertà”
La musicologa Nicoletta Confalone, autrice di “Un angelo senza paradiso. La chitarra alla ricerca di Schubert”, UtOrpheus 2017. Foto Octavian Miclausanu
L’ultimo libro della musicologa Nicoletta Confalone uscito per i tipi di Ut Orpheus Edizioni, affronta con la consueta scrittura “musicale”, colta, ironica e incisiva, il tema della presenza e dell’assenza della chitarra nella vita del grande Franz Schubert. Il titolo riecheggia quello del film Angeli senza paradiso (Leise flehen meine Lieder), del 1933, diretto da Willi Forst, che racconta in maniera romanzata e inattendibile la vita breve e travagliata di Franz Schubert, e che ha avuto, nelle parole dell’autrice “un imperdibile remake kitsch grazie ad Al Bano e Romina, nel 1970″. Leggi tutto “Nicoletta Confalone: Un angelo senza paradiso. La chitarra alla ricerca di Schubert”
#Venezia 74 Trine Dyrholm, Orso d’Oro 2016, al photocall di “Nico, 1988”. Foto Octavian Micleusanu
In Nico, 1988, Susanna Nicchiarelli ripercorre gli ultimi due anni di vita della celebre cantante tedesca – scoperta da Andy Warhol assieme ai Velvet Underground – che ha poi intrapreso una carriera solista. Il film, che apre la sezione Orizzonti del 74. Festival del Cinema a Venezia, funziona benissimo nel suo formato 4:3 molto in uso all’epoca, in cui la composizione dell’immagine della regista risulta sempre adatta al contesto, precisa e bilanciata. Nel suo road movie Nicchiarelli mette in scena l’ultimo tour europeo di Christa Päffgen in arte Nico, seguita dal gruppo e dai suoi assistenti. In un periodo in cui molti cineasti italiani si impegnano in progetti fuori confine, Susanna completa un lungometraggio di qualità, che, raccontando solo gli ultimi due anni della vita della cantante, evita di figurare come il più classico dei biopic e le consente una libertà narrativa maggiore. E’ infatti qui rappresentato il momento in cui l’artista Nico si è già liberata del cliché di modella e diva della (Fashion) Factory di Andy Wharol. Leggi tutto “#Venezia 74 / Nico, Viaggio al termine della notte”
Venezia 73. Cate Blanchett, voce narrante di Voyage of Time di Terrence Malick
90 minuti, 14 miliardi di anni. Terrence Malick sceglie di posizionarsi tra l’uomo e l’universo, fondendo il suo sguardo con quello della natura, fornendo definitivamente alla macchina da presa uno sguardo altro, superiore, estraneo. L’occhio del regista diventa nel suo ultimo film un tutt’uno con la natura stessa. Leggi tutto “Venezia 73 / Voyage of Time: Life’s Journey. Terrence Malick, l’occhio della Natura”