Giorgio Piccaia, Studio Aperto. Arte e spiritualità sul Lago Maggiore con Fibonacci e San Francesco

Giorgio Piccaia

Nato a Ginevra, con studi in architettura al Politecnico di Milano,  figlio d’arte, già performer, giornalista (Anastasia) e allievo di Jerzy Grotowski, il poliedrico artista internazionale Giorgio Piccaia oggi ha aperto al pubblico il suo Atelier nel centro storico di Agrate Conturbia, in provincia di Novara.
Proprio nel battistero della stessa cittadina, poco distante dal suggestivo paesaggio del Lago Maggiore, fino a fine febbraio il pittore italo-svizzero ha allestito la seconda mostra ambientata all’interno di un “percorso dei battisteri” (già a Velate, Varese), e dedicata a due esponenti di rilievo del genio italiano: il matematico pisano Leonardo Fibonacci e il famoso mistico suo contemporaneo, San Francesco d’Assisi.
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Venezia – Art Déco e Futurismo della collezione Marzadori a Ca’ Pisani

Giocattoli autarchici del periodo fascista. Bambola "Balilla" e treni con le insegne del regime, Collezione Marzadori in mostra a Ca' Pisani, Venezia. Foto Octavian Micleusanu

Inaugurata oggi a Venezia – e aperta al pubblico dal 28 Marzo, la mostra Ca’ Pisani. Il 900 ritrovato, una selezione di giocattoli d’autore, arredi e oggetti quotidiani proveniente dalla Collezione Marzadori (Freak Andò, Bologna). L’esposizione è suddivisa in due sezioni: oggetti del quotidiano tra Futurismo ed Art DécoGiocattoli Futuristi e del Novecento.

Giocattoli autarchici del periodo fascista. Bambola "Balilla" e treni con le insegne del regime, Collezione Marzadori in mostra a Ca' Pisani, Venezia. Foto Octavian Micleusanu
Cavallino in ceramica rossa di Giovanni Gariboldi (Richard Ginori, 1933). Collezione Marzadori, in mostra a Ca’ Pisani, Venezia.

Il catalogo-design della mostra, rivestito d’alluminio policromo, è esposto in una delle eleganti vetrine d’epoca presenti nella hall dell’albergo, anch’esso arredato in stile, con armadi, specchiere, arazzi degli anni ‘30 e ‘40, e tempere originali di Fortunato Depero.
La scelta degli oggetti è allestita secondo un disegno ben preciso sui tre piani dell’albergo veneziano, di proprietà della famiglia Serandrei, che ha acquisito parte della collezione in mostra per l’arredo delle stanze dell’Hotel Design. Leggi tutto “Venezia – Art Déco e Futurismo della collezione Marzadori a Ca’ Pisani”

BFM37- Il cinema di Carmelo Bene

BFM 37 -Carmelo Bene in Nostra Signora dei Turchi

Risulta difficile limitarsi ad analizzare la sola esperienza cinematografica di Carmelo Bene, circoscritta ad un periodo di appena sei anni, dal 1967 al 1973, senza citare la vasta produzione teatrale e scritta che l’autore salentino ha composto nel corso della sua vita. Trasferitosi a Roma dalla provincia di Lecce, Bene frequenta discontinuamente accademie teatrali e conduce una vita sregolata, finendo anche spesso arrestato; allo stesso tempo, esordisce sul palcoscenico con Caligola di Alberto Ruggiero e si approccia all’Ulisse di James Joyce, scoperta che condizionerà fortemente la sua poetica e, di conseguenza, la sua cinematografia. Dopo dieci anni dedicati al teatro, nel 67′ arriva la proposta da parte di Pier Paolo Pasolini di partecipare al suo film Edipo Re: inizia, con l’adattamento di un’opera teatrale, l’esperienza di Bene al cinema, che esordirà alla regia l’anno successivo con Nostra Signora dei Turchi.

BFM 37 -Carmelo Bene in Nostra Signora dei Turchi
BFM37 -Carmelo Bene in Nostra Signora dei Turchi

La prima vera e propria esperienza dietro la macchina da presa è in realtà Hermitage, cortometraggio che Bene dirige nel 1968 per prepararsi alla successiva lavorazione di Nostra Signora dei Turchi: nonostante i due film abbiano una propria personale identità, risaltano subito quelli che saranno i principali caratteri del cinema beniano, come il rapporto con l’impostazione e la recitazione teatrale, le problematiche legate all’essere e al riconoscimento del proprio io e l’ispirazione a maestri del muto come Buster Keaton e C. T. Dreyer. Leggi tutto “BFM37- Il cinema di Carmelo Bene”

Venezia/Biennale Danza 2018. Report from the front

12. Festival Internazionale di Danza Contemporanea. Debora Hay con il Cullbergballetten, in "Figure a sea" (foto @labiennale.org)
12. Festival Internazionale di Danza Contemporanea. Debora Hay con il Cullbergballetten, in “Figure a sea” (foto @labiennale.org)

Fluttuazioni azzurre di costumi leggeri, vibrazioni di corpi che si muovono. Il Cullbergbaletten svedese nella coreografia di Debora Hay rimane una delle immagini piú belle della Biennale Danza di Venezia 2018.
Un incontro tra ventuno danzatori con solida formazione accademica che si aprono alla pioniera americana della sperimentazione, conosciuta fin dall’esperienza del Judson Dance Theatre di New York degli anni 70.
Una meditazione in movimento dove si colgono solo brevissimi e rarissimi sincroni coreografici ma la relazione rimane costante, piena e plasticamente perfetta, imprevedibile ma con un flusso continuo. Leggi tutto “Venezia/Biennale Danza 2018. Report from the front”

Santarcangelo Festival. Nuove direzioni artistiche e spaziali

Merman Blix , Santarcangelo Festival 2017
Merman Blix , Santarcangelo Festival 2017

Santarcangelo di Romagna.
Un festival importante, storicamente tra i più significativi del contemporaneo in Italia. Una nuova direttrice artistica
Eva Neklyaeva, che eredita un ottimo ciclo di edizioni dirette da Silvia Bottiroli. Forse potremmo dire sia stata una edizione di passaggio, in cui la nuova direzione artistica ha messo in sperimentazione alcune idee sul corpo, le community artistiche e culturali, la multidisciplinarietà creativa, la co-presenza di spazi diversi di presentazione e condivisione. Leggi tutto “Santarcangelo Festival. Nuove direzioni artistiche e spaziali”