Ne gledaj mi u pijat, La Croazia in faccia, di Hana Jusic al 73° Festival del Cinema di Venezia
Quit starting at My Plate ovvero La Croazia in faccia. Alle h.11.30 il film della giovane e bellissima Hana Jusic incigna l’epica tradizione legata ai paesi Balcanici: il mezzo costruito, il popolo che brancola al limite tra mitos e ethos di palazzine nè brutaliste nè moderne: un coacervo privo di senso che ha sussunto lo smembramento dell’algoritmo titiano prima e la guerra delKosovo poi. Leggi tutto “Venezia 73 / La Croazia in faccia”
Ombrelli e Khata al Padiglione Tibet, Castello Visconteo di Pavia, 2016 (foto Gianni Marussi)
L’undici Marzo 2016 con la sobrietà ed eleganza che distingue la scuola lombarda dell’art director Ruggero Maggi, una magnifica mostra è stata inaugurata al Castello Visconteo di Pavia: Padiglione Tibet. Spiritualità ed Arte come cibo per la mente e per l’anima. Leggi tutto “Pavia / Arte ed artisti del Padiglione Tibet al Castello Visconteo”
Jonathan Demme esibisce il Persol Tribute al pubblico del red carpet. Venezia72 foto Octavian Micleusanu
Il Persol Tribute to Visionary Talent Award quest’anno è stato assegnato ieri in Sala Darsena al regista, produttore e sceneggiatore americano Jonathan Demme, presente alla 72ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica anche in qualità di presidente della Giuria Orizzonti. Talento riconosciuto del film della tensione (pensiamo all’Oscar Il Silenzio degli innocenti, del 1991) fin dall’esordio, avvenuto nel 1974 con il lungometraggio Femmine in gabbia prodotto da Roger Corman, in realtà il regista ha diretto più di trenta film, frequentando generi diversi, spesso a sfondo politico e sociale, dall’horror alla commedia, al documentario e al film musicale, al film indipendente, annoverando i grandi attori hollywoodiani tra i protagonisti (Meryl Streep, Denzel Washington, Kevin Kline, Tom Hanks, Anne Hathaway, Tim Robbins..). Leggi tutto “Venezia72 / Premio Persol a Jonathan Demme”
Alba Rohrwacher, Coppa Volpi alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Credits Valentina Zanaga
Hungry Hearts è il quarto lungometraggio di Saverio Costanzo. Tratto dal libro “Il bambino indaco” dello scrittore padovano Marco Franzoso, il film racconta la storia di una ragazza italiana e un ragazzo newyorkese che si conoscono rimanendo bloccati in un bagno di un ristorante cinese della grande mela, finendo per fidanzarsi e ad avere un figlio. Le vicende prenderanno poi una piega un po’ diversa, quando la madre, interpretata da un’ottima Alba Rohrwaker (Coppa Volpi), comincerà a controllare maniacalmente l’alimentazione del figlio, convinta di trovarsi davanti a un “bambino indaco“. Molto bravo nel ruolo del padre l’attore californiano Adam Driver, presente al Lido l’anno scorso con Tracks. Leggi tutto “#Venezia71 – I Cuori Affamati di Saverio Costanzo”
Leon Fleisher, Two hands, cd, 2004, Indie Blu Music Holdings LLC, 51551
La distonia focale del musicista è la sorella stupida del Parkinson. È pure lei un disordine neurologico del movimento, ma non cagiona terribili e umilianti invalidità per il normale vivere quotidiano. Semplicemente non ti permette più di suonare. Tutto qui.
È una sorta di ipereccitazione dei gangli della base o della corteccia sensomotoria – sono ancora molti i misteri di questa malattia – che dovrebbero coordinare i movimenti dei muscoli, e che invece, dopo anni di comandi puntuali e precisi da parte di chi con le mani vuole creare suoni e dunque emozioni, vengono presi dal panico o dall’insofferenza alla disciplina, e si imbizzarriscono; ne consegue che il delicato e vitale palleggio fra muscoli flessori e muscoli estensori all’improvviso impazzisce in un fuoco di fila di contrazioni violente e incontrollabili. E addio musica.