Art Basel 2010, una fiera oltre la crisi?

 

Arataniurano Tokyo
Arataniurano Tokyo

Art Basel chiude quest’anno la sua 41esima edizione lasciando anche i più scettici senza parole.
Crisi o non crisi, l’edizione 2010 della più importante fiera dell’arte europea ha preso il via con il suo ricco carnet di iniziative, sezioni, espositori: oltre 300 gallerie provenienti da 36 paesi con opere realizzate da più di 2500 artisti del XX e del XXI secolo.
Pittura, arti grafiche, scultura, installazioni, fotografia, performance e videoarte sono distribuite in un percorso espositivo suddiviso in 11 sezioni e innumerevoli eventi collaterali.

I mercanti sono fiduciosi e portano in mostra una qualità suprema. I più ricercati: gli artisti affermati. Energia, qualità e vibrazioni positive si animano nei corridori e tra gli stand. I collezionisti riportano in scena una nuova sensazione di eccitamento: il livello è alto e molto più di quanto si sia visto negli ultimi due anni. Il mercato del contemporaneo ha raggiunto una sua maturità e la fiera lo conferma. Tra un Hirst, un McCarthy, un Kapoor ed un Zhang Huan, non possono mancare gli storici Picasso, Mirò e Matisse e quello che si percepisce è un’atmosfera sana, una geografia di linguaggi ed estetiche diverse che lasciano spazio ad artisti occidentali e non. Leggi tutto “Art Basel 2010, una fiera oltre la crisi?”

Cinema e Utopia

Alexander Rodchenko, Parti di automobile AMO (Detali AMO)
Alexander Rodchenko, Parti di automobile AMO (Detali AMO)

Un raffinato ciclo cinematografico dedicato all’Utopia figura nel ricco carnet delle manifestazioni veneziane del Museo Guggenheim correlate alla mostra Utopia Matters. Dalle confraternite al Bauhaus (1° maggio – 25 luglio 2010).
Le proiezioni, ad ingresso libero, sono iniziate il cinque maggio a Ca’ Dolfin, con l’elegante minimalismo di Yukoku – The Rite of Love and Death di Mishima Yukio (1966), unico e profetico cortometraggio di Mishima (termina con il suicidio rituale del protagonista), interpretato da sé stesso e dalla moglie, sull’utopia del ritorno del Giappone moderno alle antiche tradizioni. Presentazione di Roberta Novelli.
Mercoledì 12 maggio le parole di Davide Giurlando hanno introdotto alla visione di Insalata russa di Jurij Mamine (1994), in cui è il mito dell’occidente nella Pietroburgo post-sovietica ad costituire il fulcro narrativo di una vicenda narrata con un ritmo caotico, tipicamente slavo, in cui si mescolano liberamente realtà e fantasia: il motivo che innesca il turbinìo degli intrecci è dato dalla scoperta di una finestra che da un appartamento pietroburghese immette direttamente nella città di Parigi.

Martedì 18 maggio sarà la volta del film-culto di Werner Herzog Aguirre furore di Dio (1972), interpretato dal suo attore-feticcio Klaus Kinsky e presentato all’Auditorium da Elide Pittarello.
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