Pietro Beretta, Telefono rosso Kennedy-Kruscev, ottobre 1962, 2014, assemblaggio a tecnica mista su legno 35 x 55 x 20, dalla copertina del catalogo della mostra “Jeux d’Amour” (Venezia, 2022). Foto M. Agorri, grafica Christian Palazzo
Venezia – Ancora pochi giorni per visitare l’esposizione Jeux d’Amour , a cura di Roberta Reali, allo Spazio San Vidal a San Zaccaria. In mostra vi sono tre serie di opere significative della produzione recente dell’artista asconese Pietro Beretta . Si tratta della brillante Box Art Collection, realizzata insieme alla moglie Annagret Engelberger, così come le quattro elegantissime sedute “africane” del 2014 (Non è solo sedersi) e infine la sequenza di ritratti post-espressionisti e junghiani Sguardi, a lei dedicata. Leggi tutto “I “Jeux d’Amour” di Pietro Beretta a Venezia”
Oggi il nudo è una questione di moda e, in quanto sintomo sociale di modernità, è rientrato dalla finestra della storia dell’arte che per secoli l’aveva considerato essenzialmente come espressione di bellezza ideale. Tutto iniziò con la comunità utopica di Monte Verità (Ascona, Svizzera), che alla fine del XIX secolo aveva fatto del naturismo il vessillo di un vivere sano, emancipato, immerso nella natura e in profonda armonia con essa, tanto da promuovere anche il vegetarismo e l’arte come terapia e antidoto al sentimento di alienazione individuale e sociale che cominciava a diffondersi nella società dell’industria. Promosso da Ida Hofmann, Henri Oedenkoven e da Karl e Gusto Gräser e sviluppatosi in diverse fasi, l’esperimento di Monte Verità (innestato sul progetto originario dei teosofi Pioda, Hartmann e Wachtmeister) ebbe un successo eccezionale, tanto da attirare personalità tra le più rilevanti nel mondo dell’arte della medicina, della filosofia, della politica e tale da diventare uno dei laboratori del rinnovamento europeo: fra gli altri, vi parteciparono gli psicanalisti Carl Gustav Jung, Otto Grass, Eric Fromm e Michael Balint; politici del calibro di Bakunin, Lenin, Trozkji e Adenauer, danzatori e coreografi come Isadora Duncan Charlotte Bara e Rudolf von Laban, pittori astrattisti, dadaisti espressionisti e cubisti, tra cui: Paul Klee, Jean Arp, Hugo Ball, Alexej von Jawlenski, El Lizzitsky, Oskar Schlemmer. Teosofi, antroposofi e liberi pensatori, un nome fra tutti, Rudolf Steiner, ma anche personalità controverse come Alister Crowley. Tra gli scrittori Thomas Mann, André Gide, Herman Hesse e il filologo Karoly Kerényi; tra i registi Billy Wilder, tra i musicisti, Giacinto Scelsi ed il pedagogo Émile Jaques-Dalcroze. Leggi tutto “Monte Verità, dal Naturismo al Razionalismo”