Tono Zancanaro a Sutri. Gibbo e Demopretoni – A cura di Roberta Reali

Tono Zancanaro, Noi siamo in marcia.- ecc... Gibbo (cat. 3115 ASTZ)
Tono Zancanaro, Noi siamo in marcia.- ecc… Gibbo (china a tratto, 197×225, 1944, cat. 3115 Gibbo, ASTZ)

Creatura deforme d’ispirazione mussoliniana, Il Gibbo, disegnato da Tono Zancanaro a Padova nell’ambito dell’antifascismo universitario clandestino di fine anni Trenta, si può considerare quale protogono delle serie espressioniste di Roger Ballen e Silvio Pasqualini  (a cura di A. Rossi) che i disegni di Tono, presentati da Vittorio Sgarbi,  hanno introdotto in occasione dell’inaugurazione della mostra ASSEMBLA-MENTI, lo scorso 20 maggio, alla galleria Alice Schanzer di Sutri, dedicata all’attualità delle tematiche di regime.
Laddove il nitido segno neoellenico dell’artista patavino danza sull’orlo dell’abisso, descrivendo satiricamente le aberrazioni politiche della dittatura in ampie forme esuberanti e “apodionisiache”, classicamente erotiche e dissacranti, in un altro continente, le opere del fotografo sudafricano Roger Ballen rievocano surreali “rayografie” tratte dai depositi di polvere di una dolorosa Mariée. Addentrandosi nelle profondità della psiche e della storia, oltre la resa superficiale del dato “reale”, sino ad incontrarne il baratro, il fotografo scoperchia il vaso di Pandora, lasciandone fuoriuscire larve ed ectoplasmi, creature archetipe e subumane, totem, tabù e feticci contemporanei, dal potente vitalismo dark.
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Gargnano sul Garda: quarant’anni d’Incontri Chitarristici

Settembre 1973, prima edizione degli Incontri chitarristici di Gragnano. Foto di gruppo: in prima fila siedono Gianluigi Fia, Oscar Ghiglia e Ruggero Chiesa
Settembre 1973, prima edizione degli Incontri chitarristici di Gragnano. Foto di gruppo: in prima fila siedono Gianluigi Fia, Oscar Ghiglia e Ruggero Chiesa

Qual è la differenza fra una chitarra e un tablet? A prima vista, il tablet appare come un prodigio di modernità, infinitamente più evoluto di una povera, vecchia chitarra, capace soltanto di emettere suoni, magari anche sgraziati, se a toccarla sono unghiosi strimpellatori; al contrario, la sottile e lucida tavoletta può contenere in sé tutto il mondo: le informazioni più svariate, disponibili in un batter di click, e addirittura gli amici, sovente inconsapevoli di quanta subdola schiavitù ristagni nel dover essere costantemente connessi.
Quindi, dentro un tablet puoi trovare anche un esercito di chitarristi, talentuosi o semplicemente presuntuosi, pronti a farsi ascoltare quando, come e dove vuoi. Sei tu l’arbitro delle loro performance: li fai iniziare, li interrompi, li tronchi definitivamente, oppure concedi loro graziosamente di riprendere, e la cosa dà un’eccitante sensazione di onnipotenza. Leggi tutto “Gargnano sul Garda: quarant’anni d’Incontri Chitarristici”