Venezia/Biennale Musica#. Maryanne Amacher (ita/en)

Biennale Musica 2023 – Maryanne Amacher, GLIA, 2006, Italian première. Photo courtesy Labiennale

Un notevole climax per la Biennale Musica: la fenomenale piece per ensemble e nastro GLIA della compositrice  Maryanne Amacher, eseguita dall’odierno Ensemble Zwischentöne diretto da Bill Dietz al Teatro alla Tese, (Arsenale di Venezia) il 16 ottobre scorso.
Con GLIA, Amacher si riferisce alle cellule gliali, talvolta chiamate “la colla” del sistema nervoso, perché forniscono supporto fisico e chimico ai neuroni e contribuiscono al loro mantenimento. Amacher costruisce la musica attraverso lo spazio vivente, includendo e incorporando ogni organismo umano presente nello spazio, l’architettura e le relazioni tra l’ensemble, il nastro e gli stessi corpo e spazio.
L’artista penetra e attiva le orecchie e i corpi dell’uditorio nello spazio, letteralmente attraverso l’incorporazione di emissioni otoacustiche – suoni emanati dall’interno dell’ orecchio degli ascoltatori, ai quali talvolta ella si riferisce come “il terzo orecchio“. La sensazione è quella di un suono che, saltando all’interno dell’orecchio stesso, dissolva lo spazio esterno in quello interno in maniera molto dilettevole.
L’uditorio è invitato a muoversi nello spazio, libero di collocarsi dietro a un performer per avere una visuale più intima dello spartito e dell’azione, ma anche di cogliere le sensazioni sensoriali, le proprietà fisiche delle onde sonore propagate nello spazio e quanto pure quest’ultimo si trasformi e si comporti differentemente in altre zone.
Inoltre, anche i membri dell’ensemble talvolta si alzano e suonano camminando attraverso lo spazio scenico. La pièce evolve come un soffice, lento, fantasmatico drone, che si addentra in incredibili gradazioni d’altezza, nella densità intrinseca delle strutture frequenziali, per produrre colori, pulsazioni e vibrazioni d’altri mondi, fino all’esplosione di melodie rapide, sonore, arpeggiate, (sono parte delle sezioni otoacustiche che accompagnano cantando con le orecchie), che alle volte suonano come un miliardo di melodie simultanee – La sensazione è quella di udire il tempo, di  udire un secolo tutto in una volta. Si muove nell’uditorio un senso di unione, di happening. Le parti elettroniche talora si fondono interamente con l’ensemble, rendendolo  quasi indistinto. Ad un certo punto, si ha quasi la certezza che l’ensemble stia suonando freneticamente e poi, con sorpresa, ci si accorge che è solo il nastro: i musicisti siedono quietamente come fossero statue – un capolavoro.
– CvT (Cobi van Tonder)

Biennale Musica
Teatro alle Tese
Ensemble Contrechamps & Ensemble Zwischentöne – direttore, Bill Dietz / Maryanne Amacher, GLIA per strumenti ed elettronica

A remarkable highlight of the Biennale Musica – the phenomenal piece for ensemble and tape GLIA, by late composer Maryanne Amacher, and executed under the direction of current Ensemble Zwischentöne director Bill Dietz at Teatro alla Tese, Venezia on 16 October 2023.
In GLIA, Amacher refers to glial cells, sometimes called the “glue” of the nervous system, because they provide physical and chemical support to neurons and maintain their environment. Amacher constructs the music
through live space, including and incorporating each human body inside the space, the architecture, and the relationships between ensemble, tape, body, and space.
She penetrates and activates the ears and bodies of the audience in the space, literally through her incorporation of otoacoustic emissions – sounds emanating from
inside listeners’ ears, which she sometimes referred to as “the third ear“. The sensation is that of sound jumping into one’s ears, blurring what is external and internal space in a delightful manner. The audience is invited to move around the space, free to stand right behind a performer and have an intimate view of the score and action, but also to sense the physical properties of the sound waves in the space and how it’s different, how it behaves differently in other areas. Also, ensemble members sometimes get up and play while walking through the space. The piece evolves from a soft, slow, ghostly drone, through incredible pitch combinations with inherent dense frequency structures, to produce otherwordly colors, pulses, and vibration, to an explosion of fast, loud, arpeggiated melodies (that are part of the
otoacoustic sections with one’s ears singing along), at times sounding like a billion simultaneous melodies – the sensation is that of hearing time, hearing a century all at
once. Moving with the audience, a sense of togetherness, of happening.
The electronic parts sometimes blend entirely with the ensemble, making it almost undifferentiable. At one point, one is sure the ensemble is playing frantically and
then, with a surprise, realizes it is only the tape; they are sitting quietly like statues—a masterpiece.
– CvT

Biennale Musica
Teatro alle Tese
Ensemble Contrechamps & Ensemble Zwischentöne – director, Bill Dietz / Maryanne Amacher, GLIA