Rem Koolhaas, Direttore della Biennale Architettura 2014, foto Octavian Micleusanu
Se non si può mostrare il nuovo, in architettura, meglio volgersi alla storia e ripercorrere à rebours l’ultimo tratto del millennio appena trascorso “per mettere in luce l’attuale impasse dell’architettura”. Praticamente resta ai margini della Biennale l’ondata green, o bioecologica, che spinge alle porte del mondo globalizzato per ossigenarlo con la propria fioritura. Forse, allora, in qualche modo, si pensa nei termini di restauro del patrimonio? Leggi tutto “Biennale Architettura – 1914/2014. L’arte edificatoria all’impasse”
La Biennale è a pieno ritmo: Arte continua a far numeri con i visitatori, Musica si è appena conclusa tra i classici della contemporaneità, la sperimentazione e la mise-en-scène finale della Vogata rituale e tra qualche giorno si apriranno le porte della sezione Teatro. Ecco a seguire uno sguardo retrospettivo al Cinema con l’analisi “a freddo” e le foto originali della nostra inviata Francesca Galluccio. Il Leone d’oro per il miglior film se lo è aggiudicato il “Faust” di Aleksander Sokurov. La pellicola, tratta dall’ omonima tragedia di Johann Wolfgang Von Goethe, ha entusiasmato sin da subito il pubblico. Parte finale di una tetralogia sul potere iniziata nel 1999 con “Moloch”, proseguita nel 2000 con “Taurus” e nel 2005 con “Il Sole” -dedicati rispettivamente alle figure politiche di Adolf Hitler, Vladimir Lenin e l’Imperatore Hirohito- il Faust Sokuroviano non è una vera e propria trasposizione cinematografica dell’opera letteraria di Goethe, ma il racconto di un personaggio simbolico e fittizio, che il cineasta russo utilizza per trattare i temi universali dell’uomo e le sue paure.
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“E’ un’opera fondamentale della cultura europea, la base di partenza della creazione e il nucleo di tutto quanto può succedere a un essere umano”. Sokurov sceglie l’ambientazione ottocentesca, mantiene la lingua tedesca e l’idea tragica di fondo, per cui la condizione umana consisterebbe in un continuo errare. Il team, capitanato da Darren Aronofsky, dopo aver chiesto di poter rivedere due volte la pellicola, lo ha votato all’unanimità, commentando così la scelta: “Ci sono film che fanno piangere, ridere, pensare, commuovere, film che cambiano per sempre le vite. E questo è uno di quei film”. Leggi tutto “Tutti i leoni della Biennale Cinema”
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