I video di Bill Viola a Capodimonte


Bill Viola Observance
Bill Viola Observance 2002 Video a colori ad alta definizione su schermo al plasma montato a parete 120,7 x 72,4 x 10,2 cm 10:15 minuti

Un progetto, Incontri con Caravaggio, che fino a gennaio inoltrato racconta  la figura del grande maestro lombardo, attraverso gli Itinerari caravaggeschi in città e le performances teatrali a Capodimonte, e un ciclo di incontri, con personalità di rilevanza internazionale in tutti i campi della cultura.

Qui si inserisce il progetto che ha come protagonista Bill Viola, uno degli artisti contemporanei più significativi nel campo della video arte, chiamato a Napoli per la prima volta, a far dialogare la sua sensibilità contemporanea con l’esperienza caravaggesca, di cui Capodimonte custodisce una delle testimonianze più rilevanti della sua produzione più avanzata, la celebre Flagellazione.
L’installazione di Bill Viola – presentata negli spazi della Sala Causa del Museo, la cui particolare conformazione architettonica ha sempre garantito effetti di grande suggestione – proporrà sei video di forte incisività, e mai presentati a Napoli, tesi a mettere in luce le tematiche più ricorrenti dell’artista americano in una sorta di dialogo a distanza con la sensibilità caravaggesca così diversa.
L’artista americano, che è stato fortemente influenzato dall’arte italiana, si è poi orientato verso una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, sul dolore e sulla speranza.
Il progetto si svolge nell’ambito delle manifestazioni per il quarto centenario della morte di Caravaggio, è stato promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli.
Questi i prossimi appuntamenti di riflessione e dibattito sulla figura di Caravaggio (dopo quelli delle scorse settimane tenuti da Ferdinando Bologna e Erri De Luca):
– 11 novembre  2010 – Ore 17,30
Museo di Capodimonte -Auditorium
Piergiorgio Odifreddi
– 18 novembre 2010 – Ore 17,30
Museo di Capodimonte -Auditorium
Claudio Strinati
– 25 novembre 2010  Ore 17,30
Pio Monte della Misericordia -via Tribunali,253
Roberta Lapucci
– 2 dicembre 2010  Ore 17,30
Museo di Capodimonte -Auditorium
Mario Martone e Nicola Spinosa

Bill Viola Per Capodimonte
Museo di Capodimonte
30 ottobre 2010 – 23 gennaio 2011
Orari: Aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30
Chiuso mercoledì. La biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni e prenotazioni
848.800.288, dall’estero e dai cellulari +39.06.39967050
www.polomusealenapoli.beniculturali.it
www.civita.it

Aria e metallo, così Begbie celebra l’esistenza umana

Hermangel, 2007, scultra in bronzo, cm 95x110x14

L’8 ottobre apre  “Aria Sottile – Thin Air” presso Vecchiato Art galleries di Padova la personale di David Begbie.  Abbiamo rivolto all’artista alcune domande che ci aiutano ad indagare meglio presupposti e significati della sua arte.

Che cosa rappresenta per Lei il corpo umano?
Nella mia scultura essenzialmente la nudità non è solo una celebrazione del corpo umano ma è anche una celebrazione dell’esistenza fisica. Rappresenta anche la vulnerabilità, l’intimità, l’onestà e la libertà di spirito.
Come si relaziona alla materia nell’atto dello scolpire?
Dato che ho molta familiarità con il mezzo – in cui mi sono specializzato e che in un certo senso ho inventato come forma d’arte – lo lavoro fluentemente fino a renderlo un’estensione di me stesso nella materia, proprio come accade all’artista che si effonde nella pittura o nel disegno.
Siccome ho inventato io stesso il mio linguaggio visuale, ho dovuto capire che ogni mezzo dev’essere compreso nella propria unicità, con i parametri del proprio potenziale comunicativo. Poiché si tratta di un materiale molto sensibile e versatile, quando viene utilizzato al massimo del suo potenziale esso diventa potentemente espressivo, allo stesso modo in cui ogni segno ed ogni interruzione esprimono sempre un qualcosa sulla superficie nuova di zecca di una tela bianca.
Di che “stoffa” sono fatte le sue sculture?
Per i pezzi unici tridimensionali uso maglia d’acciaio, di bronzo, o d’acciaio inossidabile e utilizzo fino a dieci diverse taglie di maglia a seconda della scala sulla quale sto lavorando. Così uso una maglia sottile per le figure più piccole e una più grande per le figure più grandi. Le opere sono interamente modellate a mano, lavorando liberamente nello spazio. Al contrario di quello che molti possono pensare, non è utilizzato alcun tipo di stampo. I pezzi bidimensionali a stampa nascono da un’immagine tratta da uno dei pezzi unici in maglia d’acciaio. Lavoro sull’immagine che poi viene incisa all’acquaforte su supporti in acciaio e talvolta in bronzo. Oltre che a sviluppare una forma d’arte interamente nuova, tutto ciò mi ha consentito  di lavorare con edizioni limitate di sculture.
Cosa si può dire del concetto di isolamento individuale e di relazione tra individui nella sua scultura?
Ogni figura individualmente isolata costituisce una presenza molto potente nello spazio, tanto che, considerando la trasparenza del materiale, che è costituito al 90% di aria, la presenza palpabile dell’opera è più grande dello spazio che realmente occupa. Le relazioni all’interno delle forme multiple (doppie, triple, ecc.) sono analoghe alle tensioni e alle armonie che emergono nel materiale stesso, nel momento in cui le creo. Nella maggior parte dei casi le relazioni sono presentate in modo che possano essere percepite dall’osservatore e sono aperte ad un certo numero d’interpretazioni. In ogni eventualità il fruitore percepirà sempre un’interpretazione unica di ciò che la scultura o l’immagine raffigurata nella scultura rappresenta per lui. Per esempio, due ragazze nude insieme potrebbero esser viste sia come l’intimità e il femminino in senso platonico che come una relazione omosessuale. Leggi tutto “Aria e metallo, così Begbie celebra l’esistenza umana”