
Vincent Gallo (leggi anche la I parte) torna a Venezia davanti e dietro la macchina da presa quindi.

Per Skolimowski si tratta di un ritorno alla Mostra di Venezia, dove ha partecipato più volte sia come regista che come attore e membro della giuria. Il film, prodotto dalla Skopia Film, è una co-produzione polacca, irlandese, norvegese ed ungherese. Essential Killing indaga con ferocia e poesia il concetto di lotta per la sopravvivenza di un essere umano che tenta di portare in salvo la propria vita ormai lontana da quella che invece gli appare, negli squarci di momentanee allucinazioni, nel ricordo della moglie e del figlio. Come un animale braccato in cerca di cibo, dimentico di ogni traccia di umanità, arriva addirittura a regredire. E’ un film insolito perché, salvo la parte iniziale nella quale il protagonista è affiancato dai soldati americani, per il resto lo pone solo con il creato. Particolarità del film è l’utilizzo della macchina da presa che spesso si avvale di campi lunghissimi, di scenari che celebrano le bellezze della natura (ora il rosso del deserto afgano, ora il bianco dei boschi polacchi) in contrasto con la tematica violenta della storia. Altra caratteristica è la quasi totale assenza di dialogo, accompagnata da silenzi angoscianti; la struttura narrativa si affida infatti, ad un unico protagonista che, interpretato magistralmente da Vincent Gallo, resta muto per tutta la durata, ad eccezione per le urla di dolore.
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