Pittura e alchimia nell’opera di Vanni Cantà


Vanni Cantà, Alchimia dei desideri, 2008
Vanni Cantà, Alchimia dei desideri, 2008

Dal 5 Febbraio 2011 Fond’Arte Tono Zancanaro espone una selezione di opere su tela e su carta di Vanni Cantà presso lo spazio Arte Paolo Maffei in Padova.
Uno spazio evocativo dell’inconscio, primordiale, segnico e materico emerge dalle carte Senza titolo e dalle tele significativamente intitolate Lemuri, Sotterraneo, Rosso, Grigio, Alchimia dei desideri, Miracolo della luce. Non ha nome ciò che ancora è avvolto dall’oscurità del profondo mistero, quello stato alchemico della “materia al nero”, che Albrecht Dürer raffigurò emblematicamente nella celebre opera Melancolia I, laddove è rappresentato il processo di evoluzione umana, dalle tenebre dell’ignoranza alla luce della piena coscienza di sé. Una trasformazione cui si arriva tramite un tipo di conoscenza diretto, sintetico ed intuitivo, più vicino alla pratica dell’arte e alla magia piuttosto che ai percorsi farraginosi del pensiero analitico, ingombro da idee distorte e pregiudizi.
Nei lavori del pittore rodigino si mostra l’origine della forma nello spazio: l’ombra, la luce e la materia; l’arte agli albori della civiltà, in un segno che richiama il pittogramma tribale; l’inizio della consapevolezza umana, nell’emergere alla coscienza dell’inconscio collettivo.
Ciò che affiora sulla superficie pittorico/mentale della carta o della tela avrà dunque la ruvidezza di una materia ancora grezza, non perfettamente levigata (non ancora in grado di riflettere la realtà): e le forme non saranno ancora tali ma vite sotterranee, ectoplasmi, fantasmi, che si aggirano inquieti nei reticoli e labirinti della mente alla ricerca del filo di Arianna. L’umanità, nei quadri di Vanni Cantà, si trova ancora prigioniera delle illusioni della caverna di Er. Leggi tutto “Pittura e alchimia nell’opera di Vanni Cantà”