
Creatura deforme d’ispirazione mussoliniana, Il Gibbo, disegnato da Tono Zancanaro a Padova nell’ambito dell’antifascismo universitario clandestino di fine anni Trenta, si può considerare quale protogono delle serie espressioniste di Roger Ballen e Silvio Pasqualini (a cura di A. Rossi) che i disegni di Tono, presentati da Vittorio Sgarbi, hanno introdotto in occasione dell’inaugurazione della mostra ASSEMBLA-MENTI, lo scorso 20 maggio, alla galleria Alice Schanzer di Sutri, dedicata all’attualità delle tematiche di regime.
Laddove il nitido segno neoellenico dell’artista patavino danza sull’orlo dell’abisso, descrivendo satiricamente le aberrazioni politiche della dittatura in ampie forme esuberanti e “apodionisiache”, classicamente erotiche e dissacranti, in un altro continente, le opere del fotografo sudafricano Roger Ballen rievocano surreali “rayografie” tratte dai depositi di polvere di una dolorosa Mariée. Addentrandosi nelle profondità della psiche e della storia, oltre la resa superficiale del dato “reale”, sino ad incontrarne il baratro, il fotografo scoperchia il vaso di Pandora, lasciandone fuoriuscire larve ed ectoplasmi, creature archetipe e subumane, totem, tabù e feticci contemporanei, dal potente vitalismo dark.
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