Al MAXXI l’Arte è take away!

Insegna del progetto "Prendi l'arte e mettila da parte" al MAXXI di Roma, foto Eleonora Sole Travagli
Insegna del progetto "Prendi l'arte e mettila da parte" al MAXXI di Roma, foto Eleonora Sole Travagli

“Prendi l’arte e mettila da parte” è la curiosa iniziativa realizzata dal Dipartimento Educazione del MAXXI di Roma, in collaborazione con il Gioco del Lotto, che in occasione della mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto, dal titolo Da Uno a Molti, 1956 – 1974, consente a tutti i visitatori di realizzare un proprio mini – catalogo personalizzato e del tutto gratuito da portare con sé!
Proprio accanto all’enorme “virgola” bianca entro cui è racchiusa la biglietteria, all’ingresso del museo, è posizionato un piccolo totem dal quale è possibile scegliere liberamente “mono” schede delle opere preferite per inserirle, poi, in una sfavillante cool bag di cartone con manici da passeggio.

Zaha Hadid, Il MAXXI di Roma, foto Eleonora Sole Travagli
insegna del progetto "Prendi l'arte e mettila da parte" al MAXXI di Roma, foto Eleonora Sole Travagli

Da Uno a Molti, mette in luce i mutamenti che hanno condotto Michelangelo Pistoletto al dialogo con l’umanità tutta attraverso una completa immersione nella societas in cui l’artista vive. Nascono differenti linguaggi dai quali emerge, tuttavia, la costante osmosi tra arte e vita: una densa amalgama di tensioni ed armonie, di repentine accelerazioni e brusche fermate che si alternano nel corso del tempo. Una danza perpetua di cui tutti siamo protagonisti, nessuno escluso, attraverso il proprio personale percorso di singolo calato in una realtà sempre più globalizzata.

Questa è la linfa che scorre nei Quadri specchianti con sorprendente attualità, di cui sono disponibili numerose schede “take away”. Funge invece da icona per la serie degli Stracci e delle performance la celeberrima Venere degli stracci attraverso la quale il dogma del bello dell’arte, eterno e universale, dettato per secoli dai canoni della classicità, è radicalmente scardinato da una montagna di stracci – usati dall’artista proprio per lucidare i suoi Quadri specchianti – da cui il viso della Venere viene sagacemente inondato. Anche oggetti senza forma precisa e scevri di bellezza ideale quindi si trasformano in “voraci” oggetti d’arte.
L’ampio percorso di visita continua tra Luci e riflessi, tra gli Oggetti in meno ed un’intera area è dedicata alla Cittadellarte, il laboratorio interdisciplinare per l’arte e la produzione culturale fondato dall’artista a Biella nel 1998.

Eleonora Sole Travagli
Michelangelo Pistoletto
Da Uno a Molti, 1956 – 1974
Cittadellarte
04 marzo 2011 – 15 agosto 2011
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni, 4/A – 00196 Roma
tel 06 39967350
www.fondazionemaxxi.it
info@fondazionemaxxi.it
www.cittadellarte.it
fondazionepistoletto@cittadellarte.it

Grande cubo specchiante, visione della totalità

Michelangelo Pistoletto, Grande cubo specchiante - Luogo di riflessione e meditazione, 2007; Photo: Enrico Amici; Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin

Metrocubo d’Infinito in un Cubo Specchiante. E’ una struttura cubica ricoperta esternamente di opache lastre in acciaio e all’interno rivestita completamente di specchi.

Fino al 23 gennaio 2011, questa installazione di Michelangelo Pistoletto è ospitata presso il cortile interno di Palazzo Strozzi di Firenze, in omaggio alla straordinaria architettura rinascimentale fiorentina.

L’evento riprende le analoghe iniziative che, rispettivamente nel 2008 e nel 2009, avevano visto Wang Yu Yang (Harbin, Cina, 1979) e Yves Netzhammer (Sciaffusa, Svizzera, 1970) realizzare installazioni ambientali site specific.
L’opera da vita a un percorso nel quale il pubblico può vivere l’esperienza di un luogo senza limiti, che si estende all’infinito. Al centro dello spazio è collocato il Metrocubo di Infinito (1966), storica opera dell’artista piemontese costituita da superfici esternamente opache ma specchianti verso l’interno, facendo giungere al culmine le possibilità di rifrazione.
Lo specchio è un elemento fondamentale dell’arte di Pistoletto. Esso rappresenta l’estensione fisica e intellettuale della mente, rendendo percepibile ciò che normalmente è celato all’occhio umano.

Grande cubo specchiante
Michelangelo Pistoletto, Grande cubo specchiante - interno

“Lo specchio – afferma lo stesso Pistoletto – espande le caratteristiche dell’occhio e la capacità della mente fino a offrire la visione della totalità”.
L’opera diviene un luogo laico di raccoglimento spirituale, in cui ciò che ha davvero valore è l’uomo con la sua capacità d’immaginare.
L’iniziativa si tiene in contemporanea con la mostra Ritratti del Potere che, dal 1° ottobre 2010 al 23 gennaio 2011, svilupperà un’analisi sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale nel mondo contemporaneo, attraverso le opere di artisti e collettivi internazionali quali Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d’études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttman, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men.

Metrocubo d’Infinito in un Cubo Specchiante
Firenze, Palazzo Strozzi – Cortile
Fino al 23 gennaio 2011
Orari: Tutti i giorni 9.00 – 20.00, giovedì fino alle 23.00.
Ingresso libero
Tel. +39 055 2645155
www.strozzina.org
www.palazzostrozzi.org

La domenica di RAI Radio 3 Suite: viaggio nelle ‘regioni dell’arte’


Castello di Rivoli - collegamento con la Manica Lunga, by .mau.
Castello di Rivoli - collegamento con la Manica Lunga, by .mau.

Una trasmissione per conoscere i luoghi dell’arte dei centri minori, fuori dalle grandi città, dove spesso l’elevata qualità dell’offerta culturale si coniuga alle bellezze del paesaggio o all’interesse storico-sociale dei siti. Un punto di riferimento ideale per chi ama trascorrere piacevoli week-end in nuove ed attraenti ambientazioni.

Tutte le domeniche del mese di agosto, alle ore 20.00, il curatore Costantino D’Orazio presenta  “Le regioni dell’arte” su RAI Radio 3 Suite, una formula per viaggiare via etere tra castelli e dimore storiche,  ex fabbriche, parchi e  tanti piccoli musei che,  sull’esempio francese e tedesco, ormai costellano il territorio italiano.
Ogni reportage descrive brevemente il paesaggio e la struttura ospitante, eventi artistici spesso di levatura internazionale e poi s’intervistano i curatori. Le quattro regioni di questa perlustrazione sono il Piemonte, la Sicilia, il Veneto, la Toscana.

La scorsa domenica, il primo viaggio virtuale ha toccato il Piemonte, regione in cui le istituzioni pubbliche hanno saputo stimolare il mondo finanziario per il rilascio di fondi destinati alla cultura.
D’Orazio ha visitato per gli ascoltatori il museo d’arte contemporanea italiano più noto all’estero e più strettamente collegato alla realtà artistica europea fin dalla sua fondazione, nel 1984: il Castello di Rivoli, residenza sabauda alle porte di Torino, ristrutturata da Filippo Juvarra nel XVIII secolo. Architettura non finita e non fortificata, il castello fu sede della collezione di Vittorio Emanuele II, che lì visse la sua pazzia. In un contesto ambientale in cui convivono le bellezze dell’antico e del contemporaneo, si sono susseguiti direttori prestigiosi come Rudi Fuchs, Ida Gianelli ed oggi Andrea Bellini con Beatrice Merz. Quest’ultima ha recentemente coinvolto gli artisti della collezione permanente (in cui dominano gli stili dell’Arte Povera, Concettuale e Land Art) e le nuove leve nel riallestimento di vecchi e nuovi spazi, per creare un  inedito percorso storico artistico che copra l’arco dell’ultimo decennio.

Patrizia Sandretto, dell’omonima Fondazione, ha descritto invece il suo innovativo progetto di residenza per curatori e artisti, che prevede la produzione e l’allestimento espositivo d’opere d’arte da parte di curatori invitati da ogni parte del mondo a visitare per quattro mesi l’Italia (fino ad Enna, in Sicilia), scoprire talenti e allestire gli spazi dell’imponente Palazzo Re Rebaudengo di Guarene d’Alba (Cuneo), a 10 km dalla città del tartufo. Anche qui spazi dedicati al contemporaneo convivono con le volte affrescate, gli stucchi e le tappezzerie di una dimora storica settecentesca, aperta al pubblico dal 1997 come spazio per l’arte contemporanea.

Filatoio di Caraglio, foto courtesy http://www.marcovaldo.it/welcome.lasso
Filatoio di Caraglio, foto courtesy http://www.marcovaldo.it/welcome.lasso

Sempre in provincia di Cuneo, ai confini con la Francia, si trova il Filatoio di Caraglio, che nel ‘700 era uno dei centri industriali più attivi d’Europa per la produzione della seta. Lisa Parola fa parte del gruppo curatoriale a.titolo (collegato all’associazione Marcovaldo e alla Regione Piemonte), una realtà tutta al femminile, come la manodopera del tessile.
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