Henri Matisse, Icaro, tav. 8, Jazz, Paris, Tériade, 1947
‘Matisse e la seduzione di Michelangelo’ è la grande mostra che fino al 12 giugno ospiterà entro le suggestive architetture del Museo di Santa Giulia a Brescia oltre 150 opere che coprono l’arco dell’intera carriera del maestro francese, dagli esordi Fauve all’invenzione finale delle gouaches découpées, le forme su carta colorata che lo stesso Matisse diceva di “dipingere con le forbici”. La creatività dell’artista è completamente aperta alla sperimentazione, tra pittura, scultura, disegno, incisione, gouache, découpage, collage, vetrate: la sua produzione è un’esplosione di forma e colore senza precedenti che s’inaugura al volgere del XIX secolo e corre parallelamente alle avanguardie, senza conoscere battute d’arresto fino alla fine, à bout de souffle. La mostra bresciana evidenzia come sia “la concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione dell’opera di Michelangelo” ad affascinare l’artista fin dall’inizio, con il rapporto tra linea e forma che sarà dominante in tutta l’opera dell’artista francese. In esposizione nel complesso di Santa Giulia, oltre ad alcuni calchi michelangioleschi, sono presenti sculture di Matisse ispirate esplicitamente ai capolavori del grande fiorentino, come il piccolo Nudo disteso (che guarda all’Aurora della cappella medicea nella basilica di San Lorenzo) e il Grande nudo seduto degli anni Venti. Leggi tutto “Matisse e Michelangelo: la seduzione della linea e della forma”
L’8 ottobre apre “Aria Sottile – Thin Air” presso Vecchiato Art galleries di Padova la personale di David Begbie. Abbiamo rivolto all’artista alcune domande che ci aiutano ad indagare meglio presupposti e significati della sua arte.
Che cosa rappresenta per Lei il corpo umano?
Nella mia scultura essenzialmente la nudità non è solo una celebrazione del corpo umano ma è anche una celebrazione dell’esistenza fisica. Rappresenta anche la vulnerabilità, l’intimità, l’onestà e la libertà di spirito.
Come si relaziona alla materia nell’atto dello scolpire?
Dato che ho molta familiarità con il mezzo – in cui mi sono specializzato e che in un certo senso ho inventato come forma d’arte – lo lavoro fluentemente fino a renderlo un’estensione di me stesso nella materia, proprio come accade all’artista che si effonde nella pittura o nel disegno.
Siccome ho inventato io stesso il mio linguaggio visuale, ho dovuto capire che ogni mezzo dev’essere compreso nella propria unicità, con i parametri del proprio potenziale comunicativo. Poiché si tratta di un materiale molto sensibile e versatile, quando viene utilizzato al massimo del suo potenziale esso diventa potentemente espressivo, allo stesso modo in cui ogni segno ed ogni interruzione esprimono sempre un qualcosa sulla superficie nuova di zecca di una tela bianca.
Di che “stoffa” sono fatte le sue sculture?
Per i pezzi unici tridimensionali uso maglia d’acciaio, di bronzo, o d’acciaio inossidabile e utilizzo fino a dieci diverse taglie di maglia a seconda della scala sulla quale sto lavorando. Così uso una maglia sottile per le figure più piccole e una più grande per le figure più grandi. Le opere sono interamente modellate a mano, lavorando liberamente nello spazio. Al contrario di quello che molti possono pensare, non è utilizzato alcun tipo di stampo. I pezzi bidimensionali a stampa nascono da un’immagine tratta da uno dei pezzi unici in maglia d’acciaio. Lavoro sull’immagine che poi viene incisa all’acquaforte su supporti in acciaio e talvolta in bronzo. Oltre che a sviluppare una forma d’arte interamente nuova, tutto ciò mi ha consentito di lavorare con edizioni limitate di sculture.
Cosa si può dire del concetto di isolamento individuale e di relazione tra individui nella sua scultura?
Ogni figura individualmente isolata costituisce una presenza molto potente nello spazio, tanto che, considerando la trasparenza del materiale, che è costituito al 90% di aria, la presenza palpabile dell’opera è più grande dello spazio che realmente occupa. Le relazioni all’interno delle forme multiple (doppie, triple, ecc.) sono analoghe alle tensioni e alle armonie che emergono nel materiale stesso, nel momento in cui le creo. Nella maggior parte dei casi le relazioni sono presentate in modo che possano essere percepite dall’osservatore e sono aperte ad un certo numero d’interpretazioni. In ogni eventualità il fruitore percepirà sempre un’interpretazione unica di ciò che la scultura o l’immagine raffigurata nella scultura rappresenta per lui. Per esempio, due ragazze nude insieme potrebbero esser viste sia come l’intimità e il femminino in senso platonico che come una relazione omosessuale. Leggi tutto “Aria e metallo, così Begbie celebra l’esistenza umana”