Il padiglione Ucraino ha scelto di affidare il padiglione nazionale ad uno dei fotografi più rappresentativi della nazione, Boris Mikhailov.

Il progetto presentato – Parliament – è stato iniziato dall’artista nel 2014 ed è ancora in corso, cerca di esaminare il rapporto tra la società ed i nuovi media, concentrandosi nel punto di vista della fotografia. Analogico e digitale non sono mai stati così tanto in contrapposizione come nell’ultimo decennio, Mikhailov ne indaga la tematica sperimentandone i mezzi ed il linguaggio.
Sin dagli inizi degli anni Settanta Boris Mikhailov ha sviluppato un linguaggio concettuale nella fotografia che ha minato i canoni ufficiali ed i tabù dell’arte del realismo socialista. Il lavoro di Mikhailov lo ha portato ad un incredibile rispetto internazionale e ha ampiamente definito il ruolo della città di Kharkiv nell’arte ucraina contemporanea. Onesto e sfumato, la sua visione continua a nutrire il lavoro degli artisti emergenti.

Boris Mikhailov è nato nel 1938, lo stesso anno in cui iniziò la trasmissione televisiva in URSS.
Si è dedicato alla fotografia intorno al 1967, quando le sue opere di sovrapposizione sono emerse nello stesso momento in cui la televisione a colori ha iniziato a diffondersi nell’Ucraina sovietica. Nel mondo di oggi sempre più influenzato dai media la sua analisi risulta quantomai necessaria.
Davide B.