Dino Gavina, lampi di design al MAMbo

Dino gavinaAlla poliedrica figura di Dino Gavina è dedicata ‘Dino Gavina. Lampi di design’, ampia mostra che ha inaugurato al MAMbo di Bologna il 23 settembre e rimarrà visitabile fino al 12 dicembre 2010, a cura di Elena Brigi e Daniele Vincenzi.
L’esposizione ripercorre l’avventura intellettuale e imprenditoriale di Gavina, facendo riferimento agli artisti, designer e architetti che con lui hanno condiviso il cammino nel mondo dell’arte e del design, tra i quali Lucio Fontana, Marcel Duchamp, Man Ray, Sebastian Matta, i fratelli Castiglioni, Marcel Breuer, Carlo e Tobia Scarpa, Kazuhide Takahama, Luigi Caccia Dominioni. Un cammino interpretato anche attraverso le aziende che a vario titolo e in periodi diversi ne hanno portato l’impronta: Gavina, Simon International, Flos, Sirrah, Simongavina Paradiso Terrestre.
Risulta centrale nella mostra al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna  – la capacità di Gavina di farsi catalizzatore di creatività e, pur non essendo un designer, di cambiare il volto del design italiano, dettando nuovi canoni della cultura visuale e dell’esperienza estetica. Vero e proprio maestro dell’innovazione e dell’intuizione sovversiva, Gavina rende possibile la diffusione su scala industriale dei principi delle avanguardie, dalle quali ha tratto idee e compagni di strada, applicando al design i principi del ready made. Significativo in questo senso è l’episodio dell’inaugurazione del suo showroom romano alla metà degli anni Sessanta, durante la quale non si esposero mobili ma fu allestita una personale di Marcel Duchamp, ed emblematica è la creazione del Centro Duchamp (1969), che è stato luogo di creatività e di sperimentazione.
Il potere innovativo e la trasversalità del suo protagonista fanno sì che ‘Dino Gavina. Lampi di design’ si inserisca a pieno titolo in un anno di programmazione del MAMbo che guarda alla contaminazione tra arti
visive, cinema, design, musica e arti performative e ne valorizza il ruolo nel distretto culturale della Manifattura delle Arti. Quest’area consacrata alla sperimentazione, non a caso sorta nella città che ha dato i natali al DAMS, comprende oltre al MAMbo la Cineteca di Bologna, i dipartimenti universitari di Spettacolo e Comunicazione, gallerie e istituzioni culturali. Leggi tutto “Dino Gavina, lampi di design al MAMbo”

Arte e artigianato. Magia, ritualità e seduzione nella scrittura del tappeto berbero

tappeti berberi
Foto: J. Ing. Pietro Ravasi

Vernice bagnata sui colori infuocati dei tessuti tribali annodati a mano dalle donne berbere, nell’allestimento open-air dello studio di grafica editoriale Ready-made al Fuori Salone milanese di sabato 17 aprile.

Il freewriter Gaetano La Rosa commenta le rivisitazioni di Mohamed El Alami per la linea Berber Rugs di Afolki nella suggestiva cornice ottocentesca di un cortile interno, rivestito di arazzi e illuminato da lanterne.

Una magnifica installazione – afferma La Rosa – i tappeti tradizionali berberi erano stati collocati anche sui davanzali delle finestre e la pioggia giunta all’improvviso ha contribuito ad esaltare i timbri brillanti dei colori. Notevole pure la conferenza dell’esperta Chiara Battini.

Che valore ha il tappeto all’interno della tribù?

Il tappeto è l’unico oggetto di scambio per queste comunità del Maghreb, originariamente nomadi e autosufficienti, ma oggi per lo più stanziali. Le artiste sono donne: le tessitrici berbere gestiscono tutte le fasi della lavorazione, creano il tappeto in forma rituale, con simbolismi precisi e codificati, storie e messaggi che sono segni di identità e di appartenenza.

Che materiali vengono usati e che colori?

Lane e pigmenti vegetali. Prevalgono i gialli, i rossi e i neri, tratti da henné, cocco, melograno. Leggi tutto “Arte e artigianato. Magia, ritualità e seduzione nella scrittura del tappeto berbero”