Kazuyo Sejima, il sogno dell’architettura

Kazuyio Sejima, direttore di Biennale Architettura 2010, foto: Francesca Galluccio
Kazuyo Sejima, direttore di Biennale Architettura 2010, foto: Francesca Galluccio

Questa mostra avrà raggiunto il suo scopo, se riuscirà ad immaginare le direzioni verso le quali si sta muovendo la nostra società e i sogni che il futuro renderà possibili“.
Così Kazuyo Sejima, dello studio Sanaa di Tokyo, premio Pritzker 2010 ad ex aequo con il compagno Ryue Nishizawa e direttore archi-star della XII Mostra Internazionale d’Architettura di Venezia, nel suo discorso People meet in architecture, tema della mostra.
Infatti l’architettura è fatta da individui per la società, quindi architetti, ingegneri e artisti hanno concorso in piena libertà al fine dell’esposizione, che è anche quello di contribuire ad un incontro reciproco tra individui e architettura e di aiutare le persone a relazionarsi tra loro.
Particolarmente affascinanti le opere dello studio Sanaa in mostra : il regista Wim Wenders ha filmato nel poetico 3D If Buildings Could Talk le superfici lievemente curve e ondulate dello svizzero Rolex Learning Center, creato dalla Sejima per L’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, che recentemente ha ospitato un concerto degli U2 per il 65esimo compleanno dell’architetto giapponese.
In esposizione anche un progetto dell’ineffabile Kazuyo per la trasformazione dei villaggi dell’isola di Inujima in un museo diffuso all’aria aperta, ma soprattutto lo strepitoso progetto di Ryue Nishizawa per l’isola di Teshima in cui la raffinatissima struttura del nuovo museo è concepita sulla forma di una goccia d’acqua posata su di un foglio di carta. Il punto più alto di questa forma, organica e leggera, giocata sulle trasparenze, raggiunge i 60 metri.
La fusione tra natura e alta tecnologia, da un lato e, dall’altro, il senso di un ritorno alle basi, agli elementi e alle regole fondamentali, tradizionali e sociali del vivere l’architettura sono motivi che ritornano nei molti, stimolanti, progetti presenti in questa mostra ricca di nomi illustri (da Rem Koolhaas a Tadao Ando, Toyo Ito e Gehry) ma anche di giovani (pensiamo al padiglione Belga), che presentano un ampio ventaglio di idee sull’arte dell’edificazione, a partire dal tappeto di pelle dei nomadi urugayani per finire con le futuribili città utopiche, fruibili in 3D, del padiglione australiano. Leggi tutto “Kazuyo Sejima, il sogno dell’architettura”

Biennale Architettura/ Paolo Baratta su Kazuyo Sejima

Palo Baratta alla 12. Mostra Internazionale di Architettura , foto André Guarnieri
Palo Baratta alla 12. Mostra Internazionale di Architettura , foto André Guarnieri

La dodicesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia, che ha avuto inizio il 29 agosto e si protrarrà fino al 21 novembre prossimo, è diretta dal noto architetto Kazuyo Sejima –  prima donna a cui è stato assegnato questo ruolo – ed è presieduta da Paolo Baratta, al quale Art In Italy ha chiesto il perchè di questa scelta.

Che idea si è fatto di Kazuyo Sejima, la curatrice di quest’anno e della sua Biennale?

“La curatrice di quest’anno è un architetto e un architetto ci deve dare non soltanto un’informazione o un giudizio sull’architettura ma anche la sua impronta personale e quindi il modo in cui lui vede l’architettura.
Una Biennale fatta da un architetto dev’essere sempre un po’ autobiografica.
Perciò guardando la Biennale d’architettura si deve traguardare quello che è l’architetto, in questo caso Sejima: e da questo punto di vista è un ritratto molto bello”.

Con Ryue Nishizawa, suo socio nello studio Sanaa, Sejima si è aggiudicata il prestigioso Pritzker Architecture Prize 2010.
La giuria ha definito le opere realizzate in Giappone, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti “edifici che interagiscono con successo con i contesti e le attività che ospitano, creando un senso di pienezza e ricchezza”. Lo studio ha progettato ad esempio il teatro De Kunstline (Olanda), l’università Zollverein School of Management and Design (Germania), la struttura temporanea posta nel giardino del Serpentine Pavilion di Londra.