Da Monte Verità a Monte Visione

Emil Fahrenkamp, albergo in stile razionalista, Monte Verità - Foto Massimo Pedrazzini

Il Palazzo Franchetti Cavalli di Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti,  ha recentemente ospitato la presentazione di “Monte Visione”, il progetto di rilancio culturale e  fundraising per il restauro del Museo di Monte Verità, complice il concerto per arpa celtica eseguito da Vincenzo Zitello ed il rinfresco “Sapori veri” con le specialità della Svizzera italiana.

Art In Italy ha sentito il direttore del museo Claudio Rossetti e lo storico e curatore Andreas Schwab, che rispondono ad alcune domande:

Claudio Rossetti, qual è la relazione tra l’attuale mission del Museo e lo spirito originario in cui fu fondata la colonia di Monte Verità?

Raccontare la storia di Monte Verità e della sua Utopia affinché i giovani abbiano la possibilità di credere nelle utopie. In questo ha creduto anche il Festival del cinema giovane di Bellinzona, Castellinaria, che ha istituito un premio Utopia per promuovere il bisogno di sognare in questa società. Irene Bignardi, direttore artistico del Festival di Locarno, è tra i sostenitori del nostro progetto.

Qual era l’idea che lo storico dell’arte Harald Szeemann ha realizzato a Monte Verità?

Dopo il periodo di gestione del Barone von der Heydt, che fece costruire il famoso albergo in stile Bauhaus ed il Teatro San Materno, lo slancio creativo di Monte Verità si era in qualche modo esaurito.
Fu Harold Szeemann a rilanciare il museo. Szeemann era molto legato al tema dell’utopia e la sua visione storico-artistica ha contribuito con elementi significativi a valorizzare questa sede espositiva sul piano internazionale. Leggi tutto “Da Monte Verità a Monte Visione”